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Troppo ricco per i redditi dichiarati: sequestrati 26 immobili a un pregiudicato

12:01-25/06/25 L’operazione della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Bari, resa nota il 25 giugno 2025, rappresenta un colpo significativo al patrimonio illecito di un pregiudicato pluricondannato per reati gravi come traffico di droga, estorsione e detenzione di armi, aggravati dal metodo mafioso.

Un patrimonio sproporzionato

L’indagine patrimoniale ha evidenziato una sproporzione clamorosa tra i redditi dichiarati al fisco e i beni effettivamente posseduti. Il soggetto, ritenuto socialmente pericoloso, risultava formalmente nullatenente o con redditi modesti, ma nella realtà disponeva di:

  • 26 immobili, tra cui un palazzo nel centro storico di un comune della provincia di Barletta-Andria-Trani
  • Un’impresa agricola
  • Disponibilità finanziarie intestate a prestanome, ma riconducibili a lui
  • Un patrimonio complessivo stimato in oltre 2 milioni di euro

Le tecniche investigative

La DIA ha ricostruito la rete patrimoniale attraverso accertamenti bancari, catastali e societari, incrociando dati fiscali e reddituali con le risultanze delle precedenti indagini penali. L’ipotesi è che i beni siano frutto del reimpiego di proventi illeciti, in particolare legati al traffico di stupefacenti e ad attività estorsive.

Finalità del sequestro

Il sequestro rientra nella strategia di aggressione ai patrimoni mafiosi, prevista dal Codice Antimafia, e mira a colpire il potere economico delle organizzazioni criminali, sottraendo loro risorse e visibilità sul territorio. L’obiettivo è anche quello di tutelare il tessuto economico sano, spesso danneggiato dalla concorrenza sleale di chi investe capitali illeciti.

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