11:22-02 Agosto 2025 Bagheria (PA) Una tragedia ha colpito il mondo dello sport siciliano. Nella notte tra l’1 e il 2 agosto, Simona Cinà, 20 anni, ex pallavolista dell’Acds Capacense Volley, è stata trovata priva di vita nella piscina di una villa a Bagheria, dove si stava svolgendo una festa privata.
Secondo una prima ricostruzione, la giovane sarebbe caduta in acqua e, per cause ancora da accertare, non sarebbe riuscita a riemergere. I soccorsi, allertati immediatamente dai presenti, hanno tentato la rianimazione, ma ogni intervento si è rivelato inutile.La Procura di Palermo ha avviato un’inchiesta per chiarire le dinamiche dell’accaduto. La villa è stata posta sotto sequestro e sul corpo di Simona sarà eseguita l’autopsia. Alcuni elementi – come graffi sul petto e la posizione del cadavere – hanno spinto gli investigatori a non escludere ipotesi alternative, oltre all’incidente.
Simona era molto amata e conosciuta nella comunità locale. Aveva militato fino all’anno scorso nella squadra Capacense Volley, distinguendosi per talento e dedizione. Solare, generosa e appassionata, aveva scelto di interrompere momentaneamente l’attività sportiva per partecipare a un programma Erasmus in Spagna, seguendo il desiderio di formarsi e fare esperienze all’estero.Oltre a giocare, aveva anche insegnato pallavolo ai più piccoli, conquistando l’affetto di tante famiglie del territorio.
La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente Bagheria e tutta la provincia di Palermo. Sui social, centinaia di messaggi esprimono dolore e incredulità. «Il tuo sorriso resterà impresso nei cuori di chi ti ha conosciuta», si legge tra le tante dediche.La Capacense Volley ha pubblicato un post commosso: “Simona era parte della nostra famiglia sportiva. Un esempio di forza, passione e altruismo. Oggi tutta la nostra squadra si stringe attorno alla sua famiglia.”
Il caso di Simona Cinà apre anche uno spazio di riflessione sulla sicurezza nei luoghi privati, soprattutto durante eventi affollati. A volte basta un istante, una disattenzione, per trasformare un momento di festa in una tragedia.