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🟠 Garlasco, Obiettivo sono le impronte latenti. Dattiloscopista Domenico Marchigiani, utilizzerà tecniche di laboratorio

Esteso l’incidente probatorio alle impronte digitali

15:54-Pavia, 23 luglio 2025  A 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, la giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli ha disposto l’estensione dell’incidente probatorio anche all’analisi dattiloscopica su reperti mai esaminati in questo modo: l’etichetta dell’Estathé, sacchetti della spazzatura, dei biscotti e dei cereali trovati nella villetta di via Pascoli.

🔬 Obiettivo: impronte latenti

L’incarico è stato affidato al dattiloscopista Domenico Marchigiani, che utilizzerà tecniche di laboratorio per:

  • Esaltare eventuali impronte digitali latenti
  • Confrontarle con quelle di tutte le persone che ebbero accesso alla villetta
  • Verificare la compatibilità con i profili già repertati dal Ris di Parma

🧪 Connessioni con il DNA

Questa nuova fase si affianca agli accertamenti genetici già in corso:

  • È stata individuata una traccia genetica maschile su una garza usata per prelevare materiale dalla bocca di Chiara Poggi
  • Si cerca di capire se il cosiddetto “Ignoto 3” sia frutto di contaminazione o un profilo utile

🧱 L’impronta 33 e le polemiche

Nonostante le richieste della difesa Poggi, l’impronta 33 trovata sul muro delle scale non è stata ammessa all’incidente probatorio:

  • La Procura e la difesa di Andrea Sempio si sono opposte
  • Secondo la consulenza della difesa, l’impronta non è di Sempio e non contiene sangue




19:00-19/07/25  La Procura di Pavia interviene: “Basta congetture e ipotesi infondate”Il 19 luglio 2025, la Procura di Pavia ha diffuso una nota ufficiale per mettere fine alle speculazioni mediatiche e alle interpretazioni non autorizzate sull’andamento delle indagini relative all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007.

📌 Il comunicato del procuratore Fabio Napoleone chiarisce:

  • I magistrati titolari dell’inchiesta si esprimeranno solo al termine delle attività investigative.
  • Qualsiasi interpretazione proveniente da soggetti estranei all’Ufficio, in assenza di comunicazioni ufficiali, è da considerarsi infondata.
  • Le ricostruzioni diffuse da consulenti, opinionisti o esperti generano confusione e alimentano discussioni fittizie su presunte scelte della Procura.

🔍 Il riferimento implicito è alle recenti notizie su:

  • Il profilo genetico denominato “Ignoto 3”, trovato su una garza nella bocca della vittima.
  • Le comparazioni in corso con trenta soggetti vicini alla cerchia di Chiara Poggi.
  • Le ipotesi sulla contaminazione dei reperti e sulle impronte digitali nella spazzatura.

📣 La Procura ha già emesso due comunicati precedenti:

  • Il primo il 20 marzo, per annunciare il maxi incidente probatorio.
  • Il secondo il 21 maggio, per smentire imprecisioni sulla cosiddetta “impronta 33”.

Con questa nuova nota, il procuratore Napoleone invita alla responsabilità mediatica e al rispetto del lavoro investigativo, sottolineando che ogni riferimento alla Procura deve essere supportato da comunicazioni ufficiali.




17:30-19/07/25 Garlasco (PV), luglio 2025  oggi, con l’emergere di nuovi elementi genetici e testimonianze, l’inchiesta si riapre: al centro delle indagini c’è Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, Marco Poggi.


🧬 DNA, impronte e reperti: la nuova pista investigativa

La Procura di Pavia ha avviato un maxi incidente probatorio per analizzare:

  • Tracce genetiche trovate sulle unghie di Chiara, una delle quali potrebbe appartenere a Sempio.
  • Un profilo maschile ignoto (“ignoto 3”) rilevato su una garza usata per prelevare materiale biologico dalla bocca della vittima.
  • Impronte digitali su reperti della spazzatura, come confezioni di tè e yogurt, che saranno comparate da un perito dattiloscopista.

Le analisi genetiche e dattiloscopiche potrebbero riscrivere la narrazione giudiziaria del delitto, finora centrata su Stasi.


🗣️ La versione di Andrea Sempio: lo scontrino e l’ambulanza

In una recente intervista televisiva, Sempio ha chiarito due aspetti controversi:

  • Lo scontrino del parcheggio a Vigevano, ritenuto parte del suo alibi, non fu portato durante una pausa del verbale, ma recuperato dopo l’interrogatorio e consegnato successivamente.
  • Non sarebbe mai svenuto durante l’interrogatorio, come ipotizzato da alcuni media. Sempio ha spiegato di aver avuto la febbre e di essere stato semplicemente “ovattato”, tanto da far intervenire un’ambulanza per precauzione.

Queste precisazioni mirano a contrastare le ricostruzioni che lo dipingevano come confuso o reticente.


🧑‍⚖️ La posizione della Procura e le reazioni pubbliche

Il procuratore Fabio Napoleone ha diffuso un comunicato per smentire “valutazioni e ricostruzioni non ufficiali” attribuite all’ufficio. La Procura ha ribadito che ogni decisione sarà presa solo al termine delle verifiche.Nel frattempo, il padre di Sempio ha rilasciato un’intervista in cui difende il figlio, ricostruendo la mattina del delitto e sottolineando la passione di Andrea per i libri e la sua routine familiare.


🔍 Perquisizioni e ricerca dell’arma del delitto

I carabinieri hanno effettuato perquisizioni nelle abitazioni di Sempio e dei suoi genitori, sequestrando supporti informatici e telefoni. Parallelamente, è stato svuotato un canale a Tromello, dove si ipotizza possa essere stata gettata l’arma del delitto — forse un attizzatoio.


🧩 Un caso ancora aperto

Il delitto di Garlasco resta uno dei più complessi e controversi della cronaca italiana. Le nuove indagini non solo riaprono ferite mai rimarginate, ma pongono interrogativi profondi sulla tenuta del sistema giudiziario, sulla gestione delle prove e sulla ricerca della verità.Se vuoi, posso aiutarti a trasformare questo articolo in una versione per rivista, un podcast narrativo o un servizio televisivo. Vuoi aggiungere una sezione con timeline del caso o profili dei protagonisti?



13:33-16/07/25 Nel contesto della riapertura delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco (PV), emergono con forza le testimonianze dei soccorritori del 118 e degli addetti alle pompe funebri, che confermano di aver operato con estrema cautela per evitare qualsiasi inquinamento genetico sulla scena del crimine.


🧪 Le precauzioni adottate

  • Il medico del 118, l’infermiera e l’autista intervenuti nella villetta di via Pascoli hanno dichiarato di aver indossato guanti in lattice e calzari protettivi.
  • La dottoressa Elisabetta Rubbi ha precisato di essere stata l’unica ad avvicinarsi al corpo per verificare il polso carotideo, senza mai modificarne la posizione.
  • Gli altri membri del team sono rimasti sulla soglia della scala, evitando qualsiasi contatto diretto con il cadavere.

⚰️ Il trasporto della salma

  • Gli operatori delle pompe funebri Nuova Pertusi S.r.l. hanno confermato di aver indossato tute di carta usa e getta taglia XL, progettate per coprire anche i calzari.
  • Hanno utilizzato una barella in vetroresina e un sacco impermeabile per il trasporto, muovendosi con estrema prudenza per non alterare la scena.

🧬 Il contesto investigativo

Queste testimonianze sono cruciali alla luce della scoperta di un profilo genetico maschile ignoto (il cosiddetto Ignoto 3) nel cavo orale della vittima. La difesa e i consulenti della famiglia Poggi sostengono che si tratti di contaminazione accidentale, mentre la Procura ipotizza la presenza di più aggressori sulla scena del crimine.


📍 I verbali dei soccorritori rafforzano l’ipotesi che la scena del crimine sia stata gestita con rigore. Tuttavia, il mistero del DNA ignoto resta aperto e potrebbe riscrivere la verità giudiziaria del delitto di Garlasco.



Lovati non ha dubbi sul dna ignoto in bocca a Chiara Poggi: "Garza contaminata, siamo fuori strada"

15:34-15/07/25 Nel caso del delitto di Garlasco, l’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, ha espresso forti dubbi sull’ipotesi che il DNA maschile ignoto trovato nella bocca di Chiara Poggi possa indicare la presenza di un altro assassino. Secondo Lovati, si tratterebbe di una contaminazione accidentale avvenuta prima del prelievo autoptico, e non di una traccia lasciata sulla scena del crimine.

🔍 Le argomentazioni di Lovati

  • Il DNA ignoto è stato rinvenuto su una garza non sterile, usata per raccogliere materiale biologico dalla bocca della vittima.
  • Secondo il genetista Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi, la traccia è infinitesimale (2–4 picogrammi) e mista, compatibile in parte con l’assistente del medico legale, Ferrari, e in parte con un altro profilo maschile non identificato.
  • Lovati sostiene che la garza sia stata maneggiata prima dell’uso da personale non protetto, e che l’ipotesi di un secondo uomo sulla scena del crimine sia “fuorviante”.

⚖️ Opinioni contrastanti

  • Alcuni esperti ritengono che il DNA ignoto, ribattezzato “Ignoto 3”, possa essere stato depositato in prossimità della morte, magari durante un tentativo di difesa da parte di Chiara.
  • Altri, come Luciano Garofano, ex comandante del RIS e consulente di Sempio, concordano con Lovati: si tratterebbe di una contaminazione da sala autoptica, e non di una prova utile a riaprire l’indagine.

📌 La Procura di Pavia continua a valutare se estendere i tamponi a tutti i presenti in sala autoptica nel 2007, per chiarire definitivamente l’origine della traccia genetica.




14:34-12/07/25 Nuovi sviluppi nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi non è andato tanto bene, vediamo cosa è stato scoperto e stanno riaccendendo il dibattito giudiziario e mediatico. Durante un incidente probatorio, è emersa la presenza di due profili di DNA maschile sul tampone orale prelevato dal corpo della vittima 18 anni fa.

🔍 Cosa è stato scoperto

  • Uno dei profili è stato attribuito a una contaminazione accidentale, probabilmente da parte dell’assistente del medico legale che eseguì l’autopsia
  • L’altro profilo è ignoto e non corrisponde né ad Alberto Stasi (condannato in via definitiva), né ad Andrea Sempio (indagato nella nuova inchiesta)
  • La quantità di DNA rilevata è estremamente ridotta, il che rende difficile stabilire se si tratti di una traccia significativa o di un inquinamento

🧪 Prossimi passi

  • L’esame sarà replicato per confermare la validità scientifica dei risultati
  • La genetista Denise Albani, incaricata dal tribunale, analizzerà nuovamente il tampone per verificare se il profilo ignoto possa essere confrontato con altri soggetti
  • Se confermato, si potrebbe aprire la strada a nuovi confronti genetici con chiunque abbia avuto contatti con la scena del crimine o con il corpo di Chiara

⚖️ Reazioni

  • Il legale della famiglia Poggi ha definito il dato “destituito da fondamento” e ha ribadito fiducia nella verità processuale che ha portato alla condanna di Stasi
  • Il Garante per la privacy ha bloccato la diffusione online di un video con immagini dell’autopsia, ritenendolo illecito e lesivo della dignità della vittima

Questa scoperta, se confermata, potrebbe riaprire scenari investigativi rimasti in ombra per quasi due decenni. 



13:34-07/07/25  Il caso del delitto di Garlasco torna sotto i riflettori per via dell’impronta 33, una traccia palmare rinvenuta sulle scale della villetta dove fu uccisa Chiara Poggi. La Procura di Pavia l’ha attribuita ad Andrea Sempio, ma sia i suoi consulenti che quelli della famiglia Poggi contestano l’identificazione.

I punti critici dell’impronta 33

  • 📍 Localizzazione: trovata sul terzo gradino della scala interna della villetta di via Pascoli.
  • 🧪 Analisi del RIS di Parma (2007): nessuna traccia di sangue o DNA; impronta considerata non utile per comparazioni dattiloscopiche.
  • 🔍 Attribuzione della Procura: basata su 15 minuzie compatibili con il palmo di Sempio.
  • Contestazioni dei consulenti Poggi e Sempio:
    • Solo 5 minuzie realmente comparabili, insufficienti per attribuzione certa.
    • Traccia ritenuta estranea alla dinamica omicidiaria.
    • Richiesta di incidente probatorio rigettata dalla Procura.

Prossimi sviluppi

  • 🧬 In corso nuove analisi su tamponi biologici, tracce di sangue e frammenti del tappetino del bagno.
  • 🧫 Previsto anche l’esame di un capello o pelo animale trovato tra i rifiuti.
  • 📅 Prossima udienza fissata al 24 ottobre 2025 per valutare l’esito dell’incidente probatorio.

Questo scontro tecnico e giudiziario potrebbe rivelarsi decisivo per il futuro dell’indagine. 






Delitto di Garlasco, nuova testimonianza: “Chiara vista viva alle 11”

17:30-06/07/25 GARLASCO (PV) A 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, una nuova testimonianza potrebbe riaprire il dibattito sull’orario della morte della giovane. A parlare è Alessia Villani, amica delle gemelle Stefania e Paola Cappa, cugine della vittima, che ha rivelato di aver ricevuto una confidenza da Stefania proprio il giorno del delitto.

La dichiarazione che cambia tutto

Durante un’intervista al programma Quarta Repubblica, Villani ha raccontato che Stefania Cappa le disse di aver visto Chiara alle ore 11, un dettaglio che contrasta con l’orario ufficiale dell’omicidio, collocato tra le 9:12 e le 9:36.

“Mi disse che l’aveva vista alle undici. Era tranquilla, nulla lasciava presagire quello che sarebbe accaduto di lì a poco” – ha dichiarato Villani.

La testimone ha spiegato di non aver dato peso alla frase all’epoca, ma oggi, alla luce delle ricostruzioni ufficiali, quel riferimento temporale assume un significato potenzialmente cruciale.

Un dettaglio rimasto inedito

Villani ha anche affermato di non essere mai stata contattata dagli inquirenti in questi 18 anni. La sua testimonianza, rimasta finora inedita, potrebbe avere implicazioni significative sulla ricostruzione degli ultimi movimenti di Chiara e sull’identificazione del momento esatto del delitto.

Le reazioni

La notizia ha suscitato nuovo interesse mediatico e rilanciato il dibattito su uno dei casi più controversi della cronaca italiana. Gli esperti sottolineano come la memoria e le percezioni nei momenti di forte stress emotivo possano influenzare le testimonianze, ma anche come ogni dettaglio possa contribuire a fare luce su verità ancora parziali.






🧪 Tamponi e tracce biologiche

  • Sono stati esaminati tre tamponi autoptici della vittima, tra cui uno mai analizzato prima
  • Analisi su tracce ematicherepertate nel 2007, in particolare:
    • Frammento del tappetino del bagno con macchie di sangue
    • Tracce su oggetti nella spazzatura, tra cui un capello di 3 cm
  • I risultati preliminari indicano DNA compatibile solo con Chiara Poggi e Alberto Stasi, nessuna traccia riconducibile ad Andrea Sempio

🧬 Impronte e fogli di acetato

  • Sono stati riesaminati 30 fogli di acetato contenenti circa 50 impronte digitali repertate nella villetta
  • Le analisi non hanno rilevato DNA comparabile su nessuna impronta, nemmeno sulla traccia 10, considerata la “mano sporca” del killer
  • I valori di DNA estratto sono troppo bassi (0,1 su scala fino a 1000), rendendo impossibile l’attribuzione genetica

🧬 Impronta 33 e tracce ambientali

  • La impronta 33, rilevata sul muro delle scale, è attribuita a Sempio da una consulenza dattiloscopica, ma non è stata inclusa nell’incidente probatorio
  • L’intonaco su cui era presente la traccia non è più disponibile, rendendo impossibile l’estrazione di DNA

⚠️ Criticità e limiti

  • I reperti sono vecchi di 18 anni, con problemi di conservazione e contaminazione
  • Alcuni oggetti (come la buccia di banana nella spazzatura) potrebbero aver alterato le tracce biologiche
  • I consulenti parlano di “guerra tra periti”, con interpretazioni divergenti sui dati

📅 Prossimi sviluppi

  • I risultati delle nuove campionature saranno disponibili entro la prossima settimana
  • Il confronto tra le parti è previsto per 24 ottobre 2025, data chiave per discutere l’esito dell’incidente probatorio


12:30 - 01/07/25


🕵️‍♂️ Caso Garlasco, De Rensis accusa: “Alterata la scena del crimine. Qualcuno chieda scusa”

A 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso Garlasco torna al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria. L’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, ha rilasciato dichiarazioni forti durante la trasmissione Filorosso su Rai 3, puntando il dito contro presunti errori commessi nelle prime fasi dell’indagine.

🔍 “Il corpo fu spostato dopo i rilievi”

Secondo De Rensis, la scena del crimine sarebbe stata irrimediabilmente compromessa:

“Qualcuno ha permesso che il corpo, già fotografato dai carabinieri, venisse voltato e riverso in una pozza di sangue. Chi ha permesso questo dovrebbe andare davanti a una telecamera e dire: è stato commesso un errore”.



Il legale sostiene che tale manomissione abbia alterato prove decisive, rendendo più difficile ricostruire con precisione la dinamica dell’omicidio.

🧬 Le impronte sul pigiamino: “Firma dell’assassino”

De Rensis ha ribadito che le quattro impronte sul pigiamino di Chiara rappresentano una “firma inequivocabile dell’assassino”, ignorata per anni. Secondo lui, se fossero state analizzate correttamente, il caso si sarebbe potuto risolvere “in poche ore”.

🧾 Errori e lacune nell’indagine iniziale

L’avvocato ha definito l’inchiesta della Procura di Vigevano “piena di errori e lacune”, sottolineando come sia stato l’unico caso nella storia giudiziaria italiana in cui “la firma dell’assassino era visibile e non è stata riconosciuta”.Ha inoltre affermato che sulla scena del crimine erano presenti più persone, con ruoli diversi, e che la Procura avrebbe potuto continuare a indagare a carico di ignoti.


🧪 Nuove indagini e reperti

La riapertura del caso ha portato a un nuovo incidente probatorio, con l’analisi di reperti conservati per quasi due decenni. Tra questi, un capello di tre centimetri trovato tra i rifiuti e nuove tracce di DNA che potrebbero riaprire scenari investigativi finora trascurati.

⚖️ Il contesto giudiziario

Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata, ma la difesa continua a sostenere la sua innocenza. De Rensis ha dichiarato:

“Non esistono uomini intoccabili in democrazia. È giusto rimettere in discussione le sentenze, se emergono nuovi elementi”.

🧠 Una riflessione più ampia

Il caso Garlasco è diventato un simbolo delle fragilità del sistema investigativo italiano, tra errori procedurali, prove trascurate e pressioni mediatiche. Le parole di De Rensis riaccendono il dibattito su verità giudiziaria vs. verità storica, e sulla necessità di garantire giustizia non solo per la vittima, ma anche per chi è stato condannato.





🔧 Gli attrezzi “ritrovati” e il supertestimone

  • Contrariamente a quanto inizialmente dichiarato, martello, attizzatoio, mazzetta e piccozza non sarebbero stati trovati nel canale di Tromello, ma consegnati ai carabinieri da un muratore egiziano, che li avrebbe recuperati anni fa.
  • Questi oggetti sono compatibili con le ferite riportate da Chiara, ma non è ancora certo che siano le armi del delitto.
  • Le autorità stanno ora cercando impronte latenti e tracce biologiche sugli attrezzi.

🧬 Analisi genetiche e impronte

  • Si stanno esaminando 58 impronte digitali repertate nel 2007 e conservate su fogli di acetato.
  • I periti stanno cercando DNA residuo su oggetti come il piattino della colazione, i Fruttolo e la spazzatura.
  • Il DNA di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, è stato trovato su alcuni oggetti, ma la sua difesa sostiene che si tratti di contaminazione da contatto indiretto.

🧩 Ipotesi alternative e tensioni

  • Alcuni consulenti sostengono che Chiara sia stata uccisa da più persone, basandosi sulla posizione del corpo e sulle modalità dell’aggressione.
  • La famiglia Poggi ha espresso profonda amarezza per le continue insinuazioni e per il coinvolgimento mediatico del figlio Marco.
  • Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha criticato la condanna di Stasi, definendola “anomala” per il sistema accusatorio italiano.




13:55-24/06/25 Nel contesto della riapertura delle indagini sul delitto di Garlasco, la difesa di Alberto Stasi condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, ha formalmente richiesto ai periti nominati dal gip di non procedere alla distruzione dei tamponi utilizzati per l’analisi della cosiddetta “traccia 10”, un’impronta rilevata nel 2007 sulla parte interna della porta d’ingresso della villetta di via Pascoli.


Richiesta tecnica e valore probatorio

Il consulente della difesa, genetista Ugo Ricci, ha sollecitato l’impiego del test Obti, un metodo più sensibile per la rilevazione di sostanza ematica umana, direttamente sul foglio di acetato che conserva i frammenti 10 e 11. 

Secondo la difesa, i precedenti accertamenti risultati negativi sarebbero stati condotti su un secondo tampone, prelevato in modo meno accurato dalla medesima superficie.

La richiesta si inserisce nell’ambito dell’incidente probatorio in corso, con udienza fissata per il 4 luglio, e mira a ottenere una verifica più approfondita su un reperto che, se contenesse materiale biologico riconducibile a soggetti diversi da Stasi, potrebbe riaprire scenari investigativi alternativi. In particolare, l’attenzione si concentra su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, attualmente indagato per omicidio in concorso.


Nuovi reperti e implicazioni

Parallelamente, è stato rinvenuto un capello con bulbo all’interno di un sacco della spazzatura conservato per 18 anni: il reperto sarà sottoposto ad analisi genetica per l’estrazione di un profilo di DNA nucleare. La difesa ha inoltre chiesto l’acquisizione di tutti i file relativi alle quantificazioni e tipizzazioni genetiche effettuate finora.

Queste istanze, se accolte, potrebbero incidere in modo significativo sull’impianto probatorio e sulla ricostruzione dei fatti relativi a uno dei casi più controversi della cronaca giudiziaria italiana. 




16:25-23/06/25  Durante l’incidente probatorio legato al caso Garlasco, un blackout improvviso ha interrotto le analisi in corso presso la Questura di Milano, dove i periti stavano esaminando 34 adesivi dattiloscopici con impronte prelevate dalla villetta di via Pascoli, scena del delitto di Chiara Poggi.

⚡ Cosa è successo esattamente

Il blackout si è verificato mentre mancavano ancora quattro adesivi da analizzare. I periti la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani hanno deciso di sospendere i lavori per motivi di sicurezza, redigendo il verbale manualmente.

🧪 Risultati parziali

  • Tutti i test OBT (per la ricerca di sangue umano) effettuati finora sono risultati negativi.
  • L’unico elemento ancora da chiarire è l’impronta 10, trovata sulla porta della villetta, che potrebbe appartenere all’assassino.
  • Questo campione sarà sottoposto a un ulteriore test ematico presso l’ospedale Fatebenefratelli di Milano.

🔬 Prossimi passi

Le analisi riprenderanno il 4 luglio, data fissata per completare:

  • l’esame degli ultimi adesivi,
  • il confronto del DNA rilevato con i profili genetici noti,
  • e l’analisi di reperti trovati nella spazzatura (tra cui confezioni di Fruttolo e biscotti).




16:10-21/06/25  Nella puntata di Quarto Grado andata in onda venerdì 20 giugno 2025, l’ex procuratore capo di Pavia Mario Venditti è intervenuto per la prima volta pubblicamente sul caso Garlasco, rompendo il silenzio dopo anni. Venditti è il magistrato che nel 2016 chiese e ottenne per due volte l’archiviazione delle indagini su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, la giovane uccisa nella sua abitazione il 13 agosto 2007.

🎙️ Le dichiarazioni di Venditti

Durante l’intervista, Venditti ha ribadito con fermezza:

Andrea Sempio non c’entra nulla con l’omicidio di Chiara Poggi. Sulla scena del crimine c’era una sola persona, e non era lui”.

Ha spiegato che la sua indagine si concentrò esclusivamente sulla denuncia presentata dalla madre di Alberto Stasi, già condannato in via definitiva per l’omicidio. I punti analizzati furono:

  • Lo scontrino del parcheggio di Vigevano
  • Le tre telefonate fatte da Sempio a casa Poggi una settimana prima del delitto
  • Le analisi del DNA

Venditti ha sottolineato che nessuno degli elementi raccolti — comprese le intercettazioni — giustificava un’azione penale contro Sempio. Ha anche criticato la riapertura delle indagini basata su “elementi già valutati da tre gradi di giudizio”.

📺 Il contesto

L’intervento arriva in un momento in cui il caso Garlasco è tornato sotto i riflettori, anche per il recente ritrovamento di nuovi reperti (come un capello umano) tra i rifiuti della villetta di via Pascoli. Venditti ha però ribadito che, secondo la sentenza della Cassazione, l’autore dell’omicidio è uno solo: Alberto Stasi.



14:37-20/06/25 

Il Santuario della Madonna della Bozzola, a Garlasco, è oggi al centro di una pista investigativa che intreccia fede, scandali e ombre sul delitto di Chiara Poggi, uccisa nel 2007. Il nome del rettore dell’epoca, don Gregorio Vitali, è emerso in un’inchiesta del 2014, quando fu vittima di un ricatto sessuale da parte di due cittadini romeni, che lo minacciarono con video compromettenti girati di nascosto durante presunti incontri a sfondo sessuale.

Cosa è emerso

  • Il ricatto: i due uomini chiesero 250.000 euro per non diffondere i filmati. Don Vitali ammise un solo episodio, definendolo “un momento di debolezza”, ma fu comunque sospeso dalle funzioni pubbliche.
  • Le segnalazioni precedenti: già nel 2006, un altro sacerdote aveva denunciato alla diocesi di Vigevano comportamenti “immorali” da parte di don Vitali, parlando di pagamenti in cambio di prestazioni sessuali.
  • Ipotesi inquietanti: secondo un memoriale consegnato dal carcere da un detenuto, Chiara Poggi avrebbe scoperto qualcosa di scomodo legato al Santuario e sarebbe stata uccisa per questo.
  • Chiavetta USB: nella casa di Chiara fu trovata una chiavetta contenente articoli su abusi nella Chiesa americana, un dettaglio che oggi viene riletto alla luce delle nuove piste.
  • Presunta rete di abusi: alcune testimonianze parlano di un sistema radicato e tollerato, con festini, video, denaro e coinvolgimento di figure insospettabili, anche istituzionali.

Il legame con il delitto

La Procura di Pavia sta valutando se questi elementi possano costituire un movente alternativo all’omicidio, ipotizzando che Chiara fosse una testimone scomoda. Tuttavia, al momento non ci sono prove concrete che colleghino direttamente il Santuario al delitto, e la pista resta oggetto di approfondimento. La Procura sta valutando se ci siano gli estremi per una revisione del processo.



Il nuovo fronte del caso Garlasco ruota attorno alla spazzatura ritrovata nella villetta di via Pascoli, dove nel 2007 fu uccisa Chiara Poggi. Durante l’incidente probatorio in corso a Milano, la difesa di Andrea Sempio, indagato per concorso nell’omicidio, ha sollevato forti dubbi sulla validità giuridica e scientifica di questi reperti.

Le contestazioni della difesa

L’avvocato Massimo Lovati ha definito “manicomiale” l’idea che si possano conservare rifiuti domestici per 18 anni, sostenendo che non esiste un verbale di sequestro formale per quei materiali. Tra i reperti contestati ci sono due vasetti di Fruttolo, un brick di tè, un piattino, cereali e altri resti di colazione, che secondo l’accusa potrebbero contenere tracce genetiche utili a stabilire se Chiara avesse fatto colazione con qualcuno prima di morire.

La posizione della controparte

L’avvocata di Alberto Stasi, unico condannato in via definitiva, ha invece affermato che il verbale di sequestro esiste ed è stato prodotto agli atti. Secondo lei, l’analisi dei reperti è legittima e potrebbe fornire nuovi elementi utili per chiarire la dinamica del delitto.

Il nodo giuridico

Il punto critico è se questi rifiuti siano stati formalmente sequestrati e conservati secondo le norme. Se così non fosse, ogni analisi rischierebbe di essere inammissibile in sede processuale. Il consulente della difesa, Luciano Garofano, ha chiesto di verificare la regolarità del sequestro prima di procedere.

Il contesto investigativo

L’incidente probatorio prevede anche l’analisi di impronte digitali, tracce di DNA e materiali precedentemente ritenuti inutilizzabili. L’obiettivo è capire se, oltre a Stasi, ci fosse un altro soggetto coinvolto, forse presente in casa la mattina del delitto.




13:18-18/06/25   

Il caso Garlasco si arricchisce di un nuovo elemento critico: la scomparsa dell’intonaco su cui era stata rilevata l’impronta 33, una delle prove più discusse dell’intera vicenda giudiziaria. Questo dettaglio è emerso durante l’incidente probatorio del 17 giugno 2025, quando i periti incaricati hanno constatato che il reperto non era presente tra i materiali custoditi.

Cos’era l’impronta 33 e perché è importante

L’impronta 33 era stata isolata nel 2007 sulla parete delle scale della villetta di via Pascoli, accanto al corpo di Chiara Poggi. Era stata prelevata grattando l’intonaco con un bisturi sterile e analizzata dal RIS. In passato, i test Obti e Combur avevano dato esiti negativi o dubbi sulla presenza di sangue. Tuttavia, la Procura sperava di riesaminarla con tecnologie più avanzate per cercare tracce di DNA, ora che l’impronta è stata attribuita ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.

La scomparsa del reperto

Durante l’apertura dei plichi, è emerso che l’intonaco non è più disponibile. Questo impedisce qualsiasi ulteriore analisi diretta. Le impronte, inoltre, non sono state conservate su fascette para-adesive come previsto, ma su fogli di acetato, che offrono minore protezione e conservazione nel tempo. Alcuni consulenti, come quello della famiglia Poggi, hanno espresso dubbi sulla catena di custodia e sulla temperatura di conservazione dei reperti.

Le implicazioni giudiziarie

L’assenza dell’intonaco rende impossibile un nuovo esame genetico sull’impronta 33, che avrebbe potuto confermare o smentire il coinvolgimento di Sempio. La difesa di quest’ultimo sostiene che frequentava abitualmente la casa e che l’impronta non ha valore incriminante. Tuttavia, la Procura insiste sull’importanza di quella traccia, che si trovava in una posizione compatibile con la dinamica del delitto.

Un caso che continua a dividere

Questo sviluppo riapre interrogativi sulla gestione dei reperti e sulla possibilità di fare piena luce su un delitto che, a 18 anni di distanza, continua a generare tensioni, dubbi e divisioni. La famiglia Poggi spera in una verità definitiva, mentre le difese chiedono rigore e trasparenza nelle nuove analisi.



Sì, ci sono nuovi sviluppi nel caso di Garlasco! Recentemente, durante nuovi rilievi tecnici nella villetta di Chiara Poggi, è stata individuata una traccia di sangue mai repertata sul primo gradino della scala interna. Gli esperti ipotizzano che possa trattarsi dell’impronta di una scarpa, lasciata quando il sangue era ancora fresco.Questa scoperta potrebbe aprire nuove prospettive sulle dinamiche dell’aggressione e sul numero di persone coinvolte. La Procura di Pavia ha riaperto un filone investigativo, ipotizzando la presenza di più autori del delitto. Gli inquirenti stanno ora cercando di risalire al modello e alla misura della scarpa responsabile della nuova traccia.


11:20-13/06/25 Andrea Sempio, indagato nella riapertura dell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, ha lasciato la sua abitazione e si è trasferito dai genitori. Secondo quanto riportato, la decisione è stata influenzata dalla pressione mediatica e dalle difficoltà personali che sta affrontando.

Il padre di Sempio ha dichiarato che il figlio non vive più nella sua casa "per ‘sta storia che è indagato". Inoltre, sembra che Sempio stia evitando i contatti con gli amici e conducendo una vita più riservata




Nuove analisi e prove emergenti

🔹 Gli esperti del Ris hanno effettuato una mappatura tridimensionale della scena del crimine, utilizzando laser scanner e droni per ricostruire la disposizione delle tracce di sangue e delle impronte.

🔹 Tra i reperti chiave figurano un tappetino insanguinato, un cucchiaio e la cosiddetta “impronta 33”, una traccia papillare trovata sulla parete della scala che porta alla cantina.

🔹 L’impronta, attribuita ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima e oggi indagato per omicidio in concorso, è considerata una prova cruciale.

Ipotesi sulla presenza di più persone

📌 Gli inquirenti stanno valutando la possibilità che Chiara Poggi abbia cercato di difendersi, ipotesi supportata dalle nuove analisi delle tracce di sangue.

📌 La disposizione delle impronte e delle macchie ematiche suggerisce una dinamica dell’aggressione più complessa, con il possibile coinvolgimento di più soggetti.

📌 Sono stati individuati due profili maschili sotto le unghie della vittima, elemento che potrebbe rafforzare l’ipotesi di una colluttazione con più aggressori.

Prossimi sviluppi

🔹 La Procura di Pavia ha disposto il prelievo e la comparazione del DNA di numerosi soggetti, tra cui amici della vittima e del fratello, investigatori e soccorritori.

🔹 Il 17 giugno inizierà un incidente probatorio, durante il quale verranno analizzati i reperti mai esaminati in precedenza.

🔹 La difesa di Alberto Stasi, unico condannato per l’omicidio, sta seguendo con attenzione gli sviluppi, poiché le nuove prove potrebbero riaprire il caso.Un’indagine che, a 18 anni dal delitto, continua a sollevare interrogativi e potrebbe portare a nuove svolte giudiziarie



12:37-09/06/025  I carabinieri del Ris sono entrati nella villetta di Garlasco, dove nel 2007 fu uccisa Chiara Poggi, per effettuare rilievi con laser scanner e droni. L'obiettivo è ricostruire in 3D l'interno e l'esterno della casa, analizzare la traiettoria delle tracce di sangue e comprendere meglio la dinamica dell'omicidio.Questa operazione non è un sopralluogo a sorpresa, ma un'attività pianificata dalla Procura di Pavia, che ha notificato l'ispezione alle parti coinvolte. Dopo 18 anni, è improbabile che si tratti di una ricerca di nuovi oggetti o materiale biologico dell'epoca, ma piuttosto di un approfondimento investigativo per chiarire ulteriormente i dettagli del caso.


Questa operazione è stata disposta dalla Procura, che ha notificato l'ispezione alle parti coinvolte. Non si tratta di una ricerca di nuovi reperti biologici, ma di un approfondimento tecnico per verificare la dinamica dell'omicidio.



17:38 Ultime da Garlasco

La Scomparsa della Prova Regina e le Nuove Indagini

Introduzione

Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, continua a essere al centro di nuove indagini. Recentemente, è emerso un clamoroso sviluppo: la scomparsa della prova regina contro Andrea Sempio, ovvero il DNA trovato sotto le unghie della vittima. Questo elemento, considerato fondamentale per un eventuale confronto genetico, non è più reperibile, mettendo a rischio la nuova inchiesta.


La Scomparsa del DNA e Altri Reperti

Secondo le ultime ricostruzioni, il materiale genetico che avrebbe potuto confermare o escludere il coinvolgimento di Sempio è sparito. Non è chiaro se sia stato distrutto dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi, ma la sua assenza rappresenta un ostacolo significativo per le nuove analisi.Oltre al DNA, sono scomparsi altri reperti, tra cui:

  • Il pigiama della vittima, su cui era stata documentata fotograficamente un’impronta.
  • Il frammento d’intonaco con l’impronta 33, attribuita a Sempio da una delle ultime perizie.

Questi reperti sarebbero stati smaltiti dopo la condanna di Stasi nel 2015, quando nessuno ipotizzava una possibile riapertura del caso.


Nuove Analisi e Difficoltà

Senza il campione originale, le nuove analisi si basano su calcoli di probabilità e strumenti statistici avanzati. Gli esperti hanno utilizzato software forensi come Y-Str Mixture Calculation, che ha stimato che il DNA trovato sotto le unghie di Chiara Poggi fosse 476-2153 volte più compatibile con il profilo genetico di Sempio rispetto a un individuo ignoto.Tuttavia, senza il materiale originale, ogni nuova perizia si riduce a una valutazione statistica su dati passati, senza possibilità di verificare eventuali errori, contaminazioni o manipolazioni.


L’Alibi di Andrea Sempio sotto Esame

Un altro elemento che potrebbe influenzare l’inchiesta riguarda l’alibi di Andrea Sempio. La madre di Sempio, Daniela Ferrari, ha dichiarato che il figlio era a Gambolò a fare la spesa la mattina del 13 agosto 2007, giorno del delitto. Tuttavia, un ex vigile del fuoco, amico della famiglia Sempio, sostiene che la donna non fosse a Gambolò, ma a Vigevano, dove lui lavorava in caserma.Gli inquirenti stanno riesaminando il traffico telefonico della famiglia Sempio per verificare la veridicità di queste dichiarazioni.


Prossimi Sviluppi

  • Il 17 giugno inizierà una nuova fase di analisi genetiche per determinare se il DNA appartenesse a Sempio.
  • La Procura di Pavia sta valutando se ci siano elementi sufficienti per riaprire il caso e approfondire la posizione di Sempio.
  • Si stanno analizzando anche alcuni suicidi sospetti avvenuti a Garlasco negli anni successivi al delitto, per verificare eventuali collegamenti.

Conclusione

La scomparsa della prova regina rappresenta un ostacolo significativo per la nuova inchiesta. Senza il materiale originale, gli esperti devono affidarsi a modelli statistici e software avanzati per determinare la compatibilità del DNA con Andrea Sempio. Inoltre, l’alibi di Sempio è sotto esame, e potrebbero emergere nuovi dettagli nelle prossime settimane.

Professionisti di spessore e mi rifiuto ad accettare queste risposte, come possibile distruggere reperti che il caso è ancora aperto!  

1 Qualcuno in alte sfere protegge qualcun altro di piu potente ancora?

2 Ci sono ''informatori'' detro a questi uffici?

3 Incompetenza di gruppo militare? o scienziati..

Delitto di Garlasco: la testimonianza dell’ex vigile del fuoco che potrebbe cambiare tutto


13:37-06/06/25  Le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, potrebbero subire una svolta significativa grazie alla testimonianza di un ex vigile del fuoco, amico della madre di Andrea Sempio, attualmente indagato. La sua versione dei fatti contraddice l’alibi fornito dalla famiglia Sempio e potrebbe avere un impatto decisivo sulle indagini.


Le incongruenze nell’alibi di Andrea Sempio

  • La madre di Sempio, Daniela Ferrari, ha sempre dichiarato di essere stata a Gambolò la mattina del delitto, facendo spese e commissioni.
  • Tuttavia, il vigile del fuoco in pensione, amico della donna, ha fornito una versione completamente diversa, sostenendo che Ferrari si trovasse a Vigevano nelle ore cruciali dell’omicidio.
  • Gli investigatori hanno analizzato i tabulati telefonici, scoprendo che la mattina del 13 agosto 2007, Ferrari e il pompiere si sono scambiati due messaggi, uno alle 8:47 e uno alle 9:09.
  • Il secondo messaggio è stato inviato da Vigevano, contraddicendo la versione ufficiale della madre di Sempio, che aveva sempre sostenuto di essere a Gambolò.

L’impatto sulla riapertura del caso

  • Gli inquirenti ritengono che la madre di Sempio potrebbe aver ritirato il biglietto del parcheggio a Vigevano, elemento che finora era stato considerato parte dell’alibi del figlio.
  • La Procura di Pavia sta valutando se questa testimonianza possa modificare la ricostruzione dell’omicidio e portare a nuovi sviluppi.
  • Il caso è stato riaperto con l’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, e ora gli investigatori stanno riesaminando tutti gli elementi.

Conclusioni

La testimonianza dell’ex vigile del fuoco potrebbe ribaltare l’alibi di Andrea Sempio e aprire nuove piste investigative. Gli inquirenti stanno valutando la possibilità di nuove perizie e di un ulteriore approfondimento sui tabulati telefonici.



Il caso Garlasco continua a far discutere, con la famiglia di Chiara Poggi che chiede un prelievo del DNA a tappeto per evitare che l’indagine si trascini per altri anni. Il genetista forense Marzio Capra, consulente della famiglia, ha proposto di estendere il prelievo del DNA anche ai tecnici che hanno esaminato i reperti nel corso degli anni, per escludere eventuali contaminazioni.

La richiesta della famiglia Poggi

  • Il 17 e 18 giugno è previsto un incidente probatorio per analizzare il materiale biologico trovato sotto le unghie di Chiara Poggi.
  • La famiglia Poggi vuole che il DNA venga confrontato anche con quello di biologi, genetisti e medici legali che hanno avuto accesso ai reperti negli ultimi 18 anni.
  • L’obiettivo è evitare che in futuro emergano nuovi profili genetici non identificati, come un possibile "Ignoto 3" o "Ignoto 4", che potrebbero essere semplicemente il DNA di un tecnico che ha maneggiato i reperti.

Le implicazioni dell’indagine

  • Il caso è stato riaperto con l’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara.
  • La famiglia Poggi insiste affinché non ci siano ombre o dubbi sulle analisi genetiche, per evitare che il caso si riapra tra 10 anni.
  • La criminologa Roberta Bruzzone ha definito la richiesta della famiglia "coraggiosa", sottolineando che si tratta di un passo necessario per garantire la trasparenza delle indagini.

L’incidente probatorio sarà un momento cruciale per il caso, e la famiglia Poggi spera che questa nuova fase possa finalmente portare a risposte definitive


⚠️Domande dai lettori più in basso

Nuove indagini sul delitto di Garlasco stanno portando alla luce dettagli inediti. Gli inquirenti stanno valutando la riesumazione della salma di Michele Bertani, amico di Andrea Sempio, morto suicida nel 2016. Prima di togliersi la vita, Bertani avrebbe pronunciato la frase inquietante: "La verità non emergerà mai".

Il legame con il Santuario della Bozzola

Secondo alcune testimonianze, Bertani frequentava il Santuario della Bozzola. Questo luogo di culto era già stato al centro di indagini passate, legate a presunti scandali sessuali e festini a luci rosse. Inoltre, si ipotizza che Chiara Poggi, la vittima dell'omicidio di Garlasco, avesse scoperto qualcosa di compromettente riguardo al santuario, salvando documenti su una pennetta USB poco prima della sua morte.


Nuove piste investigative

Gli investigatori stanno analizzando la possibilità che il delitto di Chiara Poggi non sia stato opera di una sola persona, ma di un gruppo. Inoltre, si sta valutando se riesumare il corpo di Bertani per effettuare test del DNA, confrontandoli con i reperti raccolti all'epoca dell'omicidio.Un caso che continua a riservare colpi di scena. 



DOMANDE DAI LETTORI DI ILCOSTOUMANO.COM


D: Cosa succede, cosa fanno dentro al Santuario della Bozzola?

R:Il Santuario Madonna della Bozzola, situato a Garlasco, è un luogo di culto mariano con una lunga storia di pellegrinaggi e devozione. Fondato nel XV secolo, il santuario è noto per essere un punto di riferimento spirituale nella Diocesi di Vigevano, offrendo celebrazioni religiose, incontri di preghiera e attività di volontariato.

Attività e funzioni del santuario

Il santuario svolge diverse funzioni religiose e sociali:

  • Celebrazioni liturgiche: Messe quotidiane e festività mariane.
  • Pellegrinaggi: Accoglienza di fedeli e gruppi di preghiera.
  • Eventi spirituali: Ritiri, catechesi e momenti di meditazione.
  • Carità e volontariato: Supporto a persone in difficoltà e iniziative di solidarietà.
  • Evangelizzazione: Formazione religiosa e attività per giovani e famiglie.

Contesto recente e polemiche

Negli ultimi giorni, la Diocesi di Vigevano ha ribadito la volontà di salvaguardare le attività spirituali del santuario, in risposta alle speculazioni legate alle indagini sul delitto di Garlasco. Il santuario era già stato coinvolto in un'inchiesta nel 2014, quando l'ex rettore don Gregorio Vitali fu vittima di un ricatto a sfondo sessuale orchestrato da due cittadini romeni.Secondo alcune testimonianze, il santuario sarebbe stato al centro di voci su presunti abusi e festini segreti, ma la Diocesi ha respinto fermamente queste illazioni, sottolineando che il luogo di culto deve essere rispettato per la sua funzione religiosa.

Possibili collegamenti con il delitto di Garlasco ?

Si, alcuni legali coinvolti nel caso di Chiara Poggi hanno ipotizzato che la giovane possa aver scoperto informazioni compromettenti legate al santuario, e che questo possa aver avuto un ruolo nella sua morte. Tuttavia, non esistono prove concrete che colleghino il santuario direttamente al delitto. Un luogo di culto che continua a essere al centro di speculazioni e indagini ed alcune analogie del caso Orlandi.



D: Potrebbe essere che Chiara percepiva un guadagno extra andando a svolgere faccende, piccoli lavori al santuario della bozza?

R: Non ci sono informazioni certe che confermino che Chiara Poggi percepisse un compenso per attività svolte presso il Santuario della Madonna della Bozzola. Tuttavia, è noto che la giovane aveva effettuato ricerche online sul santuario nei giorni precedenti al suo omicidio e che conservava alcuni documenti su una pen drive, senza un apparente motivo di studio o lavoro.Alcune ipotesi investigative suggeriscono che Chiara potesse aver scoperto qualcosa di compromettente legato al santuario, che negli anni è stato al centro di scandali sessuali e ricatti. Secondo alcune testimonianze, la ragazza avrebbe avuto intenzione di parlare, e questo potrebbe aver avuto un ruolo nella sua morte.

D:  Orlandi 2, SE RIFLETTIAMO VI SONO ANALOGIE SIMILI BISOGNEREBBE APPROFONDIRE DAI TEMPI DEL DELITTO FINO AI GIORNI NOSTRI.

R: 

Il Caso Garlasco e la scomparsa di Emanuela Orlandi sono due misteri della cronaca italiana che, secondo alcune teorie, potrebbero avere punti in comune. Sebbene siano avvenuti in contesti diversi, entrambi i casi sono caratterizzati da elementi di possibile insabbiamento, ambienti religiosi coinvolti e dubbi sulla versione ufficiale.

Le possibili connessioni

Secondo alcune ipotesi investigative, Chiara Poggi potrebbe aver scoperto un segreto indicibile legato a rituali e pratiche oscure nella periferia di Garlasco. L'avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, ha suggerito che la giovane fosse venuta a conoscenza di riti esorcistici e casi di pedofilia legati a un luogo di culto, e che questa scoperta possa aver avuto un ruolo nella sua morte.Lovati ha anche paragonato il caso di Chiara Poggi a quello di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa nel 1983, ipotizzando che entrambe siano state vittime di un sistema di protezione volto a nascondere verità scomode. Tuttavia, ha precisato che si tratta solo di una teoria, senza prove concrete.

Differenze tra i due casi

Nonostante le somiglianze ipotizzate, ci sono differenze sostanziali:

  • Dinamica del crimine: Emanuela Orlandi è scomparsa e il suo corpo non è mai stato ritrovato, mentre Chiara Poggi è stata uccisa nella sua abitazione nel 2007.
  • Indagini e processi: Nel caso di Garlasco, c’è stata una condanna definitiva per Alberto Stasi, mentre il caso Orlandi è ancora senza colpevoli accertati.
  • Motivazioni: Il movente dell’omicidio di Chiara Poggi è ancora incerto, mentre nel caso Orlandi si ipotizza un rapimento legato a pressioni politiche o economiche.

Nuove piste investigative

Recentemente, gli inquirenti hanno riaperto il caso di Garlasco, valutando la possibilità di riesumare la salma di Michele Bertani, amico di Andrea Sempio, morto suicida nel 2016. Prima di togliersi la vita, Bertani avrebbe pronunciato la frase inquietante: "La verità non emergerà mai". Inoltre, si sta analizzando se il Santuario della Bozzola, frequentato da Bertani, possa avere un ruolo nella vicenda.Il caso di Emanuela Orlandi, invece, continua a essere oggetto di indagini, con nuove rivelazioni su possibili documenti segreti custoditi dal Vaticano.Entrambi i casi restano avvolti nel mistero, con nuove piste che emergono anche a distanza di anni.


D: Sono stati ascoltati tutti sacerdoti, preti che gestivano il santuario dell'epoca?

R: Sì, le indagini sul Santuario della Madonna della Bozzola hanno portato alla luce diversi elementi controversi. Nel 2014, l'allora rettore del santuario, don Gregorio Vitali, fu coinvolto in un caso di ricatto a sfondo sessuale, orchestrato da due cittadini romeni che minacciavano di diffondere filmati compromettenti.Secondo alcune testimonianze, Chiara Poggi avrebbe scoperto dettagli su questo presunto giro di festini e abusi, e avrebbe manifestato l'intenzione di denunciarlo. Questo ha portato gli inquirenti a riesaminare gli atti dell'inchiesta del 2014, per verificare eventuali collegamenti con il suo omicidio.Non è chiaro se tutti i sacerdoti dell'epoca siano stati formalmente interrogati, ma la Procura di Pavia ha acquisito documenti relativi al ricatto subito da don Vitali, che potrebbe essere un tassello importante nella ricostruzione della vicenda.


19:17-04/06/25  Upgrade 

Le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, continuano a rivelare nuovi dettagli. Ecco le ultime novità:

1. Testimonianza inedita a "Chi l’ha visto?"

  • La trasmissione "Chi l’ha visto?" ha presentato una testimonianza inedita di un latitante coinvolto nello scandalo del Santuario della Bozzola.
  • Gli inquirenti hanno acquisito gli atti del processo legato al santuario, cercando possibili collegamenti con il delitto di Garlasco.

2. La famiglia Poggi annuncia querele

  • L’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, ha dichiarato che la memoria di Chiara è stata infangata da indiscrezioni e ricostruzioni romanzate.
  • La famiglia ha deciso di muoversi per vie legali contro chi diffonde informazioni false.

3. Intercettazioni inedite di Andrea Sempio

  • Sono emerse intercettazioni del 2017, in cui Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, parlava con il padre dopo un interrogatorio.
  • Sempio affermava che gli inquirenti erano "abbastanza dalla sua parte", sollevando dubbi sulla gestione delle indagini.

4. L’ombra di un amante segreto

  • La trasmissione Le Iene ha riportato una testimonianza secondo cui Chiara Poggi avrebbe avuto una relazione con un uomo adulto, oggi deceduto.
  • Fabrizio Corona, con il suo progetto Falsissimo, ha sollevato nuove accuse sulle gemelle Cappa, cugine della vittima.

5. Intercettazioni su Ermanno Cappa

  • Sono riemerse intercettazioni in cui Ermanno Cappa, zio di Chiara, diceva alle figlie: "Se devono incastrare Stasi, lo incastrano".
  • Le gemelle Cappa avevano le chiavi della villetta di via Pascoli e sapevano disinserire l’allarme, ma all’epoca non furono sospettate.

Prossimi sviluppi

  • Gli inquirenti stanno analizzando tabulati telefonici, impronte e nuove prove per chiarire il caso.
  • Il 17 giugno è previsto un incidente probatorio per verificare le nuove piste.


10:30-04/06/25 Upgrade  

La presunta relazione e le parole dell'avvocato di Sempio sull'innocenza di Stasi

Secondo un recente servizio de Le Iene, emergono nuove testimonianze sul caso di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Un testimone, oggi deceduto, avrebbe raccontato che la giovane aveva una relazione segreta con un uomo adulto del paese, diverso da Alberto Stasi, il suo ex fidanzato condannato per l’omicidio.

Nuove testimonianze e ipotesi investigative

Nel servizio, firmato da Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese, viene riportata una dichiarazione di un uomo del posto che avrebbe confidato ad alcune persone di essere a conoscenza di una relazione consenziente tra Chiara Poggi e un uomo adulto di Garlasco. Il nome del presunto amante è stato omesso nel servizio per motivi di privacy e verifiche investigative.

Reazioni della famiglia Poggi

La famiglia Poggi ha respinto con forza queste ricostruzioni, definendole “da romanzo” e parte di una campagna diffamatoria contro la memoria di Chiara. Gli avvocati dei Poggi hanno dichiarato che queste insinuazioni si basano su dichiarazioni ritenute false già all’epoca.

Indagini in corso

Nel frattempo, la Procura di Pavia sta approfondendo la posizione di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, indagato per omicidio in concorso. Il caso continua a suscitare grande attenzione mediatica e giudiziaria, con nuove piste che potrebbero portare a ulteriori sviluppi.


Ci sono aggiornamenti sul caso Garlasco. Questa sera, nella puntata di Chi l'ha visto?, verranno presentate nuove informazioni riguardanti l'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007. La Procura di Pavia ha riaperto il fascicolo e sta indagando su nuove piste, tra cui il coinvolgimento di Andrea Sempio, dopo che una vecchia impronta è stata attribuita con certezza al suo profilo genetico. Inoltre, gli inquirenti hanno acquisito gli atti di un processo legato allo scandalo del Santuario della Bozzola, dove due uomini sono stati condannati per estorsione.Un altro elemento interessante riguarda una presunta relazione segreta tra Chiara Poggi e un uomo del paese, diversa da Alberto Stasi, il suo ex fidanzato condannato per l’omicidio. Questa testimonianza potrebbe aprire nuove piste investigative.Inoltre, il 17 giugno è previsto un incidente probatorio per analizzare tracce di DNA e impronte rilevate sulla scena del crimine. Gli esperti della Polizia Scientifica stanno lavorando per verificare la compatibilità di queste tracce con i sospettati.


13:00-03/06/25 Upgrade

Ecco gli ultimi sviluppi sul caso di Chiara Poggi:

  • Nuove ipotesi: L'avvocato Massimo Lovati ha avanzato una teoria secondo cui l'omicidio potrebbe essere legato a una rete criminale internazionale coinvolta nel traffico di esseri umani e nella pedofilia. Secondo lui, Chiara sarebbe stata uccisa perché aveva scoperto segreti legati a questo caso.
  • Telefonate anonime: Gli inquirenti stanno esaminando quattro telefonate anonime ricevute da Chiara il giorno del delitto. Si ipotizza che possano essere collegate a Alberto Stasi, condannato per l'omicidio, ma anche ad altri soggetti coinvolti nelle indagini.
  • La borsa di Chiara: I genitori della vittima hanno smentito le voci secondo cui la borsa di Chiara sarebbe stata rubata. Hanno mostrato l'oggetto alle telecamere, confermando che era stato restituito loro dai carabinieri pochi giorni dopo il delitto.
  • Indagini sul Santuario della Bozzola: Chiara aveva effettuato ricerche online sul santuario pochi giorni prima di essere uccisa. Questo luogo è stato al centro di scandali legati a presunti abusi e messe nere. Gli inquirenti stanno valutando se ci sia un collegamento con il caso.
  • Nuove analisi genetiche: Il Tribunale di Pavia ha disposto l'acquisizione del DNA di alcune persone vicine alla vittima e agli indagati per effettuare nuove comparazioni genetiche.

Il caso continua a essere oggetto di indagini e nuove piste potrebbero emergere. 


15:00-02/06/25 Upgrade  Il caso dell'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, continua a far discutere con nuovi sviluppi. Gli inquirenti stanno riesaminando le prove e hanno individuato nuovi indizi che potrebbero cambiare la ricostruzione del delitto.

Nuovi elementi emersi

  • Impronta palmare: Una traccia identificata sulla parete delle scale della villetta di via Pascoli è stata attribuita ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Tuttavia, il frammento di intonaco contenente l’impronta è scomparso dagli archivi, complicando le verifiche.
  • Tabulati telefonici: Sei contatti telefonici tra Sempio e due amici, Roberto Freddi e Mattia Capra, nella mattina del delitto, non furono dichiarati nelle prime indagini. Gli investigatori stanno verificando se la cella telefonica di Garlasco possa aver agganciato il segnale, nonostante Sempio sostenesse di essere altrove.
  • Ferita sulla gamba: Un'ecchimosi sulla coscia sinistra di Chiara Poggi potrebbe essere stata causata da un tacco di scarpa da donna, suggerendo la possibile presenza di una seconda persona sulla scena del crimine.
  • DNA sotto le unghie: Analisi genetiche hanno identificato un profilo maschile compatibile con Sempio, ma la metodologia utilizzata è contestata dai pm.

Indagini in corso

La Procura di Pavia ha ampliato la lista delle persone sottoposte a prelievo del DNA, includendo investigatori, il medico legale dell’epoca e le cugine della vittima. Inoltre, si sta riesaminando l’orario della morte di Chiara Poggi e i movimenti del killer nella villetta.


17:47 - 31/05/25 Upgrade

Aggiornamenti sul caso Garlasco, l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007.

Nuove indagini e ipotesi alternative

📅 26 maggio 2025 – Il TG La7 ha mostrato per la prima volta il contenuto di una pendrive appartenente a Chiara Poggi. Dentro è stato trovato un file con articoli sulla pedofilia nella Chiesa, sollevando nuove ipotesi sulla possibile motivazione del delitto.

Il ruolo di Andrea Sempio

📅 28 maggio 2025 – Le indagini si stanno concentrando su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, il cui DNA sarebbe stato trovato sulle unghie della vittima. Gli investigatori stanno cercando di attribuire una nuova impronta a lui e analizzano un’altra impronta appartenente a un soggetto ancora ignoto.

L’impronta sulla scena del crimine

📅 30 maggio 2025 – Secondo le ultime analisi, Sempio potrebbe aver lasciato un’impronta sulla parete delle scale della villetta di Garlasco, ma senza scendere i gradini. Questo potrebbe cambiare la ricostruzione della dinamica del delitto.

Una telefonata misteriosa

📅 31 maggio 2025 – È emersa una telefonata ignorata durante le indagini del 2007: una ragazza avrebbe chiamato dicendo “È morta… Andrea, aiutami”, prima di riattaccare. Gli investigatori stanno verificando se questo elemento possa essere rilevante per il caso.

Prossimi sviluppi

📅Giugno 2025 (data da confermare) – La Procura di Pavia ha richiesto un incidente probatorio per analizzare i reperti rimasti e i campioni di DNA. Gli esperti stanno cercando di ricostruire la dinamica del delitto con nuove tecniche scientifiche.


Nuove indagini e ipotesi alternative

Recentemente, il TG La7 ha mostrato per la prima volta il contenuto di una pendrive appartenente a Chiara Poggi, che contiene un file con articoli sulla pedofilia nella Chiesa. Questo elemento ha sollevato nuove ipotesi sulla possibile motivazione del delitto.

Il ruolo di Andrea Sempio

Le indagini si stanno concentrando su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, il cui DNA sarebbe stato trovato sulle unghie della vittima. Gli investigatori stanno cercando di attribuire una nuova impronta a lui e stanno analizzando un’altra impronta appartenente a un soggetto ancora ignoto.

L’impronta sulla scena del crimine

Secondo le ultime analisi, Sempio potrebbe aver lasciato un’impronta sulla parete delle scale della villetta di Garlasco, senza però scendere i gradini. Questo dettaglio potrebbe cambiare la ricostruzione della dinamica del delitto.

Una telefonata misteriosa

È emersa una telefonata ignorata all’epoca delle indagini: una ragazza avrebbe chiamato dicendo “È morta… Andrea, aiutami”, prima di riattaccare. Questo elemento potrebbe essere rilevante per la nuova inchiesta.

Prossimi sviluppi

La Procura di Pavia ha richiesto un incidente probatorio per analizzare i reperti rimasti e i campioni di DNA. Gli esperti stanno cercando di ricostruire la dinamica del delitto con nuove tecniche scientifiche.



17:30-30/05/25 Upgrade:

A qualcuno in Procura non è piaciuta l'intervista di Poggi alle Iene.

La Procura generale di Milano ha presentato ricorso in Cassazione per chiedere la revoca della semilibertà concessa ad Alberto Stasi, condannato a 16 anni di carcere per l'omicidio di Chiara Poggi. Il motivo dell'impugnazione è legato alla mancata richiesta di autorizzazione per un'intervista rilasciata al programma televisivo Le Iene durante un permesso per un ricongiungimento familiare.

Motivazioni del ricorso

Secondo la Procura, la concessione della semilibertà implica il rispetto di determinate condizioni, tra cui la comunicazione preventiva di attività pubbliche come interviste. La mancata autorizzazione è stata considerata una violazione delle prescrizioni imposte dal Tribunale di Sorveglianza. Se la Cassazione accoglierà il ricorso, Stasi potrebbe perdere il beneficio della semilibertà e tornare a scontare la pena senza permessi.

Il percorso giudiziario di Stasi

  • 2007: Omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. Il corpo della giovane viene trovato nella villetta di famiglia.
  • 2015: Condanna definitiva a 16 anni di reclusione per omicidio.
  • 2025: Concessione della semilibertà, che permette a Stasi di uscire dal carcere di giorno per lavorare e partecipare ad attività di reinserimento sociale.
  • Maggio 2025: Intervista a Le Iene senza autorizzazione, che porta la Procura a chiedere la revoca della misura.

Possibili sviluppi

La Cassazione dovrà ora valutare se il Tribunale di Sorveglianza abbia sottovalutato l'episodio dell'intervista non autorizzata. Se il ricorso verrà accolto, Stasi potrebbe tornare a scontare la pena senza permessi. Il caso continua a suscitare grande attenzione e dibattito nell'opinione pubblica.

Il delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007, ha visto un lungo iter giudiziario che ha portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni di reclusione per l'omicidio di Chiara Poggi. Tuttavia, recenti sviluppi investigativi hanno riaperto il dibattito sulla responsabilità penale e sulla possibile implicazione di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.


1. Evoluzione processuale

L'iter giudiziario ha attraversato diverse fasi:

  • Sentenza del GUP del Tribunale di Vigevano (2009): assoluzione di Stasi per insufficienza di prove.
  • Sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Milano (2011): conferma dell'assoluzione.
  • Sentenza della Cassazione (2013): annullamento con rinvio della precedente assoluzione per vizi logico-giuridici.
  • Sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Milano (2014): condanna di Stasi a 16 anni di reclusione.
  • Sentenza della Cassazione (2015): rigetto dei ricorsi e conferma della condanna.

2. Nuovi elementi investigativi

Recentemente, la Procura di Pavia ha avviato un riesame del caso, focalizzandosi su:

  • Nuove tracce biologiche: il DNA di Andrea Sempio sarebbe stato individuato sulle unghie della vittima, sebbene la sua attribuzione sia ancora oggetto di dibattito.
  • Ricostruzione dell'orario del delitto: nuove analisi forensi suggeriscono che l'omicidio potrebbe essere avvenuto in un intervallo temporale più ampio rispetto a quanto stabilito nei processi precedenti.
  • Impronte anomale: una traccia insanguinata sulla porta interna della villetta potrebbe appartenere al killer in uscita.

3. Implicazioni giuridiche

La riapertura del caso solleva questioni di diritto processuale penale, tra cui:

  • Principio del ne bis in idem: la condanna definitiva di Stasi potrebbe rendere complessa l'eventuale revisione del processo.
  • Verità processuale vs. verità storica: il sistema giudiziario mira a stabilire una verità giuridica basata sulle prove disponibili, ma nuovi elementi potrebbero modificare il quadro probatorio.
  • Possibilità di revisione del processo: secondo alcuni esperti, se emergessero prove clamorose, Stasi potrebbe richiedere la revisione della sua condanna.

Conclusioni

Il caso Garlasco continua a rappresentare un nodo giuridico complesso, con implicazioni che vanno oltre la singola vicenda giudiziaria. La recente riapertura delle indagini potrebbe portare a nuove valutazioni probatorie, con possibili ripercussioni sulla condanna di Stasi e sull'eventuale coinvolgimento di altri soggetti.

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