16:26-14/07/25 Il comportamento di Niomi, l’amica che accompagnava Michael Frison al momento della scomparsa, è uno degli aspetti più controversi e delicati dell’intera vicenda, basato sulle testimonianze della madre e sulle ricostruzioni investigative disponibili:
Secondo Cristina Pittalis, madre di Michael, Niomi avrebbe fornito almeno tre versioni differenti su quanto accaduto il giorno della scomparsa. Tra le discrepanze segnalate:
Queste contraddizioni hanno sollevato dubbi sulla veridicità del racconto e sulla responsabilità morale della ragazza, che secondo la madre non avrebbe fatto nulla per fermarlo o proteggerlo.
Cristina ha denunciato pubblicamente che Niomi:
La madre la definisce una “latitante morale”, sottolineando che è l’ultima persona ad aver visto Michael in vita.
Cristina ha raccontato che Michael, già provato dalla perdita del padre e da una forma di psicosi da stress, era un ragazzo sensibile e vulnerabile. Secondo lei, Niomi esercitava una forte influenza psicologica su di lui, pur avendo una conoscenza superficiale.La ragazza sarebbe stata ospitata dai nonni di Michael, e da quel momento il giovane avrebbe mostrato segni di malessere crescente, culminati nella scomparsa.
Le versioni discordanti e la condotta di Niomi hanno avuto conseguenze dirette:
La figura di Niomi resta centrale per comprendere:
Cristina continua a chiedere che venga rintracciata e ascoltata, affinché si possa fare luce su ciò che è realmente accaduto.