17:53-02/07/25 Roma, violenza domestica al contrario: quando la gelosia diventa persecuzione
La storia emersa dal quartiere Eur di Roma è tanto inquietante quanto rara nel panorama della cronaca: un uomo di 50 anni ha subito due anni di violenze fisiche e psicologiche da parte della moglie, una cittadina indiana di 44 anni, dopo che lei aveva letto un messaggio di auguri sul suo cellulare destinato a una collega.
Secondo le indagini, tutto è iniziato nell’agosto 2022. Da quel momento, la donna ha imposto divieti, minacce, e ha messo in atto aggressioni quotidiane: sigarette spente sulla pelle, lanci di oggetti, utensili sparsi per casa come potenziali armi. Il marito, per amore delle figlie, ha taciuto e sopportato, fino a quando i vicini, allarmati dalle urla, hanno chiamato la polizia.
Questa vicenda rompe lo schema tradizionale della violenza domestica, dove la vittima è spesso la donna. Ma la violenza di genere non ha un solo volto: può colpire chiunque, e il silenzio maschile — spesso alimentato da vergogna o paura di non essere creduto — rende questi casi ancora più difficili da intercettare.
La donna è stata arrestata per maltrattamenti in famiglia, e il provvedimento è stato convalidato dall’autorità giudiziaria. Il marito ha riportato cicatrici fisiche e psicologiche, ma ha finalmente trovato ascolto e protezione.
Questa storia ci invita a rivedere i pregiudizi e a riconoscere che la violenza domestica può assumere forme diverse. Serve educazione emotiva, ascolto attivo, e un sistema che sappia accogliere tutte le vittime, senza distinzione di genere.