11:57-28/06/25 Operazione che ha portato alla luce un vasto traffico illecito di rifiuti metallici tra le province di Messina, Catania e Agrigento
Messina, 28 giugno 2025 – Un’operazione congiunta della Polizia Ferroviaria e della Procura Distrettuale Antimafia di Messina ha smascherato un sistema strutturato e persistente di traffico illecito di rottami metallici, con epicentro tra le province di Messina e Catania, e ramificazioni fino ad Agrigento. L’inchiesta ha portato al sequestro preventivo di quattro aziende e all’iscrizione nel registro degli indagati di 49 persone, tra cui imprenditori, operatori del settore e intermediari.
Le quattro imprese sequestrate operavano nel settore della raccolta, trasformazione e commercio di materiale ferroso:
Secondo gli inquirenti, le aziende avrebbero violato sistematicamente le norme ambientali e gli obblighi di tracciabilità dei rifiuti, mettendo in atto una rete di raccolta, trasporto, cessione e conferimento di ingenti quantitativi di rottami metallici.
L’attività illecita documentata si è concentrata tra maggio e settembre 2022, ma alcuni elementi investigativi fanno risalire l’inizio delle operazioni addirittura al 2020. Le condotte contestate includono:
La Direzione Distrettuale Antimafia ipotizza l’esistenza di un reato associativo finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di delitti ambientali. Il sistema appariva organizzato e stabile, con ruoli ben definiti tra i soggetti coinvolti:
L’operazione ha avuto come obiettivo:
Il sequestro preventivo delle aziende rappresenta un primo passo per impedire la prosecuzione delle attività e tutelare l’ambiente da ulteriori danni.
Il traffico illecito di rifiuti rappresenta una delle forme più insidiose di criminalità ambientale, con gravi ripercussioni:
L’inchiesta ha riacceso l’attenzione sulla necessità di rafforzare i controlli nel settore del recupero e smaltimento dei rifiuti, spesso infiltrato da interessi criminali.