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Torture e pestaggi nella questura di Verona, altri 9 agenti indagati.

Le intercettazioni: «Questo era da buttare nell’Adige»

L’inchiesta sulla questura di Verona si è ampliata con l’iscrizione di altri nove agenti nel registro degli indagati, portando a 16 il numero totale di poliziotti per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio. Le accuse includono tortura, lesioni personali aggravate, peculato e falsificazione di atti pubblici, con aggravanti legate all’odio razziale.

Le intercettazioni e gli episodi contestati

Le indagini, avviate dalla squadra mobile, si sono basate su intercettazioni ambientali e telefoniche, che hanno documentato un clima di complicità e brutalità. Alcune frasi registrate includono:

  • «Evitiamo di alzare le mani nell’Acquario… se dovete dare qualche schiaffo, nei corridoi».
  • «Ho caricato una stecca, bam – si è irrigidito tutto, un ko».
  • «Questo era da buttare nell’Adige».
  • «Non l’hai ancora ammazzato?».

I fatti contestati si concentrano su due episodi principali:

  1. Agosto 2022: Mattia Tacchi, cittadino italiano con problemi di tossicodipendenza, sarebbe stato trascinato fuori dalla sala "Acquario", picchiato da due agenti e colpito da uno schiaffo così violento da perdere i sensi.
  2. Novembre 2022: Amiri Tororo, cittadino marocchino, sarebbe stato aggredito con calci e spray urticante, sbattendo la testa contro una panca in cemento. Venne poi trattenuto per oltre un’ora senza decontaminazione, nonostante le ripetute richieste di aiuto.

Sviluppi giudiziari

L’udienza preliminare per i nuovi indagati è fissata per il 22 settembre 2025, davanti alla GUP Arianna Busato. Nel frattempo:

  • Due agenti andranno a giudizio immediato.
  • Due hanno patteggiato.
  • Otto posizioni sono state archiviate.
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