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Tenta di introdurre droga in Carcere: mamma bloccata dalla Polizia

15:58-12/06/25  Nel carcere di Ariano Irpino, la Polizia Penitenziaria ha bloccato una donna che tentava di introdurre sostanze stupefacenti durante un colloquio con il figlio detenuto. L’operazione è stata condotta con l’ausilio dell’unità cinofila, che ha individuato la droga nascosta negli indumenti della donna.

🔍 Dinamica dell’operazione

  • La madre del detenuto ha cercato di occultare la droga per consegnarla durante il colloquio.
  • Gli agenti, insospettiti, hanno effettuato un controllo approfondito.
  • Il cane antidroga ha segnalato la presenza di sostanze illecite.
  • La droga è stata sequestrata immediatamente e la donna è stata denunciata a piede libero.

⚖️ Conseguenze e indagini

  • La Polizia Penitenziaria ha sottolineato l’importanza di queste operazioni per garantire la sicurezza interna.
  • L’episodio evidenzia le difficoltà legate alla carenza di organico, soprattutto con l’avvicinarsi del piano ferie estivo.
  • Le autorità stanno verificando se la donna fosse parte di un sistema di traffico di droga all’interno del carcere.

L’operazione è stata lodata dal Sindacato della Polizia Penitenziaria, che ha ribadito la necessità di strumenti adeguati per contrastare il fenomeno.


Ecco un aggiornamento sulle indagini e le misure di sicurezza nelle carceri italiane:

🔍 Sviluppi delle indagini

  • Droga nelle carceri: Un’inchiesta coordinata dalla Procura di Torino ha portato a 116 indagati per traffico di stupefacenti e introduzione illegale di telefoni cellulari in diversi istituti penitenziari, tra cui quello di Bancali. Le perquisizioni hanno rivelato la presenza di dispositivi di comunicazione e strumenti proibiti.
  • Emergenza sovraffollamento: Il rapporto dell’associazione Antigone evidenzia un tasso di affollamento del 133%, con picchi del 220% in istituti come San Vittore a Milano. La situazione è aggravata dalla carenza di personale e dall’aumento dei detenuti minorenni a seguito del Decreto Caivano.
  • Condizioni critiche: Nel 2024 si sono registrati 91 suicidi nelle carceri italiane, il numero più alto mai registrato. La mancanza di spazi adeguati e di supporto psicologico contribuisce al deterioramento delle condizioni di vita dei detenuti.

⚖️ Misure di sicurezza e possibili soluzioni

  • Nuove normative: Il Decreto Sicurezza approvato ad aprile 2025 ha introdotto il reato di rivolta penitenziaria, punendo anche la resistenza passiva. Questa misura ha sollevato polemiche tra le associazioni per i diritti umani.
  • Investimenti in misure alternative: Secondo il Dipartimento Giustizia di Pensiero Popolare Italiano, l’Italia dovrebbe investire di più in misure alternative alla detenzione, come avviene in Germania e Francia.
  • Interventi strutturali: Il governo ha annunciato la costruzione di nuovi padiglioni prefabbricati, ma questi risultano già sovraffollati da progetto, con 5 mq per detenuto.

La crisi del sistema penitenziario italiano continua a essere un tema di grande dibattito. 

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