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Sorelline siamesi separate con un intervento di altissima complessità

18:00-09/06/25  L’Istituto Giannina Gaslini di Genova ha recentemente portato a termine un intervento chirurgico di altissima complessità, separando con successo due gemelle siamesi toraco-onfalopaghe nate in Burkina Faso nel dicembre 2024. L’operazione, durata oltre 12 ore, ha coinvolto un’équipe multidisciplinare composta da più di 50 professionisti, tra chirurghi pediatrici, anestesisti, cardiochirurghi, specialisti in chirurgia epatica e plastica ricostruttiva.

Caratteristiche del caso clinico

Le due bambine erano congiunte nella regione toracica e addominale, condividendo il fegato e parte del pericardio, la membrana che riveste il cuore. Questa condizione, nota come toraco-onfalopagia, rappresenta una delle forme più complesse di gemelli siamesi, con implicazioni significative per la separazione chirurgica e la successiva ricostruzione anatomica.

Preparazione preoperatoria

Prima dell’intervento, il team medico ha condotto una fase di studio multidisciplinare, comprendente:

  • Simulazioni cliniche avanzate, per prevedere le possibili complicanze intraoperatorie.
  • Pianificazione logistica dettagliata, per garantire la sincronizzazione tra le diverse specialità coinvolte.
  • Monitoraggio intensivo preoperatorio, per stabilizzare le condizioni delle pazienti e ottimizzare la gestione anestesiologica.

Fasi dell’intervento chirurgico

L’operazione si è svolta in più fasi, ciascuna caratterizzata da procedure altamente specializzate:

  1. Separazione progressiva del torace e della cavità pericardica, con particolare attenzione alla protezione delle strutture cardiache.
  2. Divisione del fegato, effettuata dal dottor Daniele Alberti, esperto in chirurgia epatica pediatrica.
  3. Ricostruzione della parete addominale e toracica, mediante tecniche di chirurgia plastica avanzata.
  4. Gestione anestesiologica e intensivistica, per garantire la stabilità intraoperatoria e il supporto postoperatorio.

Post-operatorio e prognosi

Dopo l’intervento, le bambine sono state trasferite nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale, dove vengono monitorate per:

  • Prevenzione delle infezioni, attraverso protocolli di asepsi rigorosi.
  • Supporto respiratorio e nutrizionale, per favorire il recupero post-chirurgico.
  • Pianificazione della ricostruzione definitiva, che potrebbe includere ulteriori interventi correttivi.

Collaborazioni internazionali e supporto umanitario

L’intervento è stato reso possibile grazie al programma umanitario sanitario attivato in collaborazione con l’associazione Una Voce per Padre Pio, che ha facilitato il trasferimento delle bambine in Italia. Il progetto ha ricevuto il cofinanziamento della Regione Liguria e dell’associazione Patrons of the World’s Children Hospitals, nell’ambito della normativa nazionale per l’assistenza sanitaria ad alta specializzazione per cittadini stranieri in condizioni di fragilità.

Conclusioni

L’operazione rappresenta un traguardo significativo per la chirurgia pediatrica italiana, dimostrando l’eccellenza dell’Istituto Gaslini nel trattamento di casi estremamente complessi. Le bambine, attualmente in condizioni cliniche stabili, continueranno il loro percorso di cura con un monitoraggio costante e un supporto medico altamente specializzato

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