15:30-20/06/25 Sondaggio condotto dall’Istituto Piepoli per il Ministero della Difesa, pubblicato oggi 20 giugno 2025, che fotografa il rapporto degli italiani con il concetto di arruolamento e sacrificio nazionale.
Disponibilità all’arruolamento
- Il 44% degli italiani si dichiara pronto ad arruolarsi in caso di necessità, un dato sorprendentemente alto che sfida lo stereotipo di un popolo poco incline al dovere civico.
- La disponibilità è più marcata tra gli over 55 (85% si sente molto legato al Paese), ma anche tra i giovani (67% tra i 18-34 anni) si registra un senso di appartenenza significativo.
Tipologie di emergenza e sacrificio
Gli italiani sono più propensi a impegnarsi in contesti civili che militari:
- 72% si dice pronto a intervenire in caso di disastri naturali.
- 65% in caso di pandemie.
- Solo il 30% accetterebbe sacrifici in caso di guerra, segno di una certa distanza emotiva o critica verso i conflitti armati.
Tipi di sacrifici accettabili
- 67% è disposto a cambiare le proprie abitudini.
- 48% accetterebbe limitazioni temporanee delle libertà personali.
- Solo 29% rinuncerebbe a una parte del proprio reddito.
Fiducia nelle istituzioni
Il ministro della Difesa Guido Crosetto gode di un livello di fiducia del 43%, in crescita rispetto ai mesi precedenti. Questo dato riflette una percezione positiva del suo operato in un contesto internazionale instabile.
Considerazioni
Il sondaggio rivela un’Italia più coesa e consapevole di quanto si pensi, con una parte significativa della popolazione pronta a rispondere a un appello nazionale, soprattutto in contesti di emergenza civile. Tuttavia, la disponibilità a sacrifici più profondi come quelli economici o legati alla guerra,resta limitata.
A LIVELLO EUROPEO ?
Al momento non risultano sondaggi recenti e comparabili a livello europeo che misurino esattamente la disponibilità ad arruolarsi o a fare sacrifici per la patria come quello condotto in Italia nel 2025. Tuttavia, possiamo fare alcune considerazioni basate su studi precedenti e tendenze generali:
Francia
- Secondo un sondaggio IFOP del 2022, solo il 27% dei francesi si dichiarava disposto a combattere per il proprio Paese in caso di guerra.
- La percentuale saliva al 45% tra gli over 60, ma scendeva drasticamente tra i giovani.
Germania
- Un’indagine dell’istituto Allensbach del 2021 mostrava che meno del 30% dei tedeschi sarebbe favorevole a un coinvolgimento militare diretto in caso di conflitto europeo.
- La fiducia nelle forze armate era in crescita, ma la disponibilità personale restava bassa.
Polonia
- Al contrario, in Polonia la disponibilità è molto più alta: un sondaggio CBOS del 2023 indicava che oltre il 60% dei cittadini sarebbe pronto a difendere il Paese anche con le armi.
- Questo riflette un contesto geopolitico più teso e una cultura civica più orientata alla difesa nazionale.
Spagna
- In Spagna, i dati sono più frammentari, ma un’indagine del 2020 mostrava che meno del 35% dei cittadini si dichiarava disposto a partecipare a un conflitto armato.
Confronto generale
L’Italia, con il suo 44% di cittadini pronti ad arruolarsi, si colloca sopra la media europea occidentale, ma sotto i Paesi dell’Est come Polonia o Romania, dove il senso di minaccia esterna è percepito in modo più acuto.
COME CI SI ARRUOLA ?
Arruolarsi nelle Forze Armate italiane è un percorso che varia in base all’età, al titolo di studio e al ruolo desiderato. Ecco una panoramica chiara e aggiornata:
1. Volontario in Ferma Prefissata di un anno (VFP1)
- Età: 18–25 anni
- Titolo di studio: Licenza media
- Come: Partecipazione a un concorso pubblico bandito dal Ministero della Difesa
- Prove: Test culturali, psico-attitudinali, visite mediche e prove fisiche
- Sbocchi: Possibilità di proseguire come VFP4, accedere a concorsi interni o transitare in altre forze armate
2. Accademia Militare (Ufficiali)
- Età: 17–22 anni (fino a 25 se già militari)
- Titolo di studio: Diploma di maturità
- Come: Concorso pubblico per entrare all’Accademia di Modena (Esercito) o Livorno (Marina)
- Durata: 5 anni di formazione accademica e militare
3. Marescialli e Sergenti
- Età: 17–26 anni (fino a 28 se già militari)
- Titolo di studio: Diploma per Marescialli, licenza media per Sergenti
- Come: Concorsi specifici per ogni ruolo e forza armata
4. Concorsi per civili laureati
- Età: Variabile
- Titolo di studio: Laurea triennale o magistrale
- Ruoli: Ufficiali in servizio permanente, medici, ingegneri, psicologi, ecc.
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