14:22-Emilia Romagna, luglio 2025 Non è una scena da film horror, ma la drammatica realtà emersa dai controlli dei Carabinieri del NAS di Bologna in alcuni rifugi montani dell’Appennino emiliano-romagnolo. Un’operazione senza precedenti ha portato al sequestro di oltre 700 chili di prodotti alimentari in condizioni igieniche spaventose: carne scaduta da più di 20 anni, escrementi di topo nei locali, e persino selvaggina conservata in un bagno privato.
Nel corso di 16 ispezioni presso rifugi e locande turistiche, i militari hanno riscontrato:
I prodotti, in molti casi, erano destinati alla somministrazione ai clienti ignari. A livello sanitario, si è trattato di un vero e proprio rischio per la salute pubblica.
L’intervento ha portato alla sospensione immediata di 4 attività, con sanzioni per 27.000 euro e un impatto economico stimato attorno a 2,6 milioni di euro. Il valore commerciale del cibo sequestrato ammonta a circa 35.000 euro.
Questo caso rappresenta un campanello d’allarme per le autorità sanitarie e per i consumatori. Dietro la facciata di “genuinità” e tradizione montana, si cela talvolta una gestione irresponsabile e criminale della sicurezza alimentare.Occorre potenziare:
L’Appennino emiliano-romagnolo, conosciuto per la sua ospitalità e paesaggi mozzafiato, rischia di vedere compromessa la propria reputazione turistica per colpa di pochi gestori spregiudicati.
I Carabinieri del NAS hanno ribadito l’impegno nel contrasto alle pratiche che mettono in pericolo la salute dei cittadini. Altri controlli sono previsti nelle prossime settimane.