📰 Riforma Patente di Guida in Europa: Tutto Quello che Cambia dal 2025
19:07-29/07/25 Nel marzo 2025, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio per aggiornare la direttiva sulla patente di guida, introducendo una serie di novità che mirano a modernizzare il sistema, migliorare la sicurezza stradale e rispondere alla crescente carenza di conducenti professionisti.
Una delle modifiche più discusse riguarda l’abbassamento dell’età minima per conseguire la patente B da 18 a 17 anni, ma solo in regime di guida accompagnata. I giovani potranno mettersi al volante affiancati da un conducente esperto, in un sistema simile al foglio rosa italiano. Questa misura punta a favorire la mobilità giovanile e a responsabilizzare i futuri automobilisti.
Entro il 2030, sarà disponibile una patente di guida digitale per tutti i cittadini dell’UE, integrata nel European Digital Identity Wallet. Questa versione sarà riconosciuta in tutti gli Stati membri, affiancandosi al formato fisico, che resterà comunque disponibile su richiesta.
La durata della patente B sarà estesa da 10 a 15 anni, sia per la versione fisica che digitale. Tuttavia, se la patente viene utilizzata anche come documento d’identità, la validità rimarrà di 10 anni.
Per ottenere o rinnovare la patente, sarà obbligatorio uno screening medico o una autovalutazione delle condizioni di salute. Gli Stati membri potranno scegliere tra controlli medici tradizionali o moduli di autovalutazione, soprattutto per le patenti di auto e moto.
Chi ottiene la patente sarà considerato neopatentato per almeno due anni, durante i quali si applicheranno sanzioni più severe in caso di guida sotto l’effetto di alcol o droghe. L’UE incoraggia una tolleranza zero per queste infrazioni, soprattutto tra i giovani conducenti.
Per affrontare la carenza di autisti professionisti, l’età minima per ottenere patenti professionali sarà abbassata:
Sarà possibile ottenere la patente in uno Stato membro diverso da quello di cittadinanza, semplificando le procedure per chi vive all’estero. Gli esami potranno essere sostenuti anche in una lingua ufficiale del proprio Paese.
Questa riforma fa parte del pacchetto europeo sulla sicurezza stradale, che mira a dimezzare le vittime entro il 2030 e raggiungere zero morti sulle strade entro il 2050. Nel 2023, oltre 20.000 persone hanno perso la vita in incidenti stradali nell’UE.
L’accordo provvisorio dovrà essere approvato formalmente dal Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti) e dal Parlamento europeo. Gli Stati membri avranno quattro anni per recepire le nuove norme nella legislazione nazionale.
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