2 min letti
Passeggia lungo il torrente Resia e trova una bomba a mano inesplosa

16:35-20/07/25 Una tranquilla passeggiata si è trasformata in un episodio ad alta tensione per un 64enne residente a Udine, che questa mattina ha scoperto un ordigno bellico inesploso lungo il greto del torrente Resia, parzialmente nascosto tra sassi e vegetazione.

💣 Il ritrovamento

L’uomo, insospettito da un oggetto arrugginito e insolito, ha contattato immediatamente le forze dell’ordine, consentendo l’intervento tempestivo degli artificieri del comando provinciale di Udine. Dopo un’attenta analisi, l’ordigno è stato identificato come una bomba a mano modello S.i.p.e., risalente verosimilmente alla Prima Guerra Mondiale.

🚓 L’intervento

Sul posto sono giunti i Carabinieri e una squadra specializzata in disinnesco ordigni esplosivi, che ha provveduto a isolare l’area e a rimuovere l’ordigno in sicurezza. Nonostante lo stato di conservazione compromesso, l’oggetto è stato considerato potenzialmente pericoloso.

🛑 Un monito alla prudenza

Il ritrovamento riaccende l’attenzione sulla presenza di residuati bellici nei territori italiani, soprattutto in zone naturali frequentate da escursionisti e residenti. Le autorità invitano alla massima cautela e a non toccare oggetti sospetti, segnalando immediatamente alle forze dell’ordine.


💣 La bomba a mano modello S.I.P.E.: l’ordigno più iconico della Prima Guerra Mondiale

La S.I.P.E. (Società Italiana Prodotti Esplodenti) fu la bomba a mano difensiva più diffusa nel Regio Esercito italiano a partire dal 1915, tanto da diventare un simbolo stesso del soldato italiano in trincea.

⚙️ Caratteristiche tecniche

  • Tipo: bomba a mano difensiva a frammentazione
  • Materiale: corpo in ghisa con frattura prestabilita
  • Peso: circa 530 grammi
  • Carica esplosiva: 70 g di polvere nera o 65 g di siperite (miscela a base di nitrato di ammonio)
  • Accensione: tramite miccia a sfregamento, con capocchia fosforosa protetta da tappino
  • Tempo di scoppio: circa 7 secondi
  • Raggio d’azione: fino a 35-40 metri, con schegge letali anche oltre

🧨 Varianti

  • “Gallina”: con accenditore a percussione, ordinata in 50.000 pezzi nel 1917
  • “Strazza Speroni”: con accenditore a scatto e ritardo pirotecnico, prodotta in soli 5.000 esemplari nel 1918

📚 Curiosità storiche

  • Citata da Emilio Lussu nel libro Un anno sull’Altipiano, dove descrive il lancio di una S.I.P.E. come parte di una manovra di copertura
  • Rimase in servizio anche nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale, segno della sua efficacia e semplicità

🛑 Rischi attuali

Nonostante siano passati oltre 100 anni, molte S.I.P.E. sono ancora potenzialmente pericolose. Se ritrovate, vanno segnalate immediatamente alle autorità competenti e mai toccate o spostate.

Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.