2 min letti
Missili in mare e cittadini in difficoltà: l’Italia tra spese militari e emergenze sociali Sardegna

📰 Missili in mare e cittadini in difficoltà, l’Italia tra spese militari e emergenze socialiSardegna – 

15:50 - 27/07/25 Un missile Aster 30 disperso nel Mar di Sardegna durante un’esercitazione militare ha riacceso il dibattito sulla spesa pubblica italiana, in particolare quella destinata alla difesa. L’ordigno, lanciato dall’Esercito italiano, giace inesploso a oltre 600 metri di profondità e sarà oggetto di una delicata missione di recupero tra Ferragosto e settembre. Mentre le autorità rassicurano sulla sicurezza dell’operazione, i residenti temono una possibile esplosione e si interrogano sull’utilità di esercitazioni così costose e rischiose.

🎯 Spese militari in crescita, fondi sociali in calo

Secondo recenti analisi, il governo Meloni ha aumentato la spesa militare fino a raggiungere l’1,6% del PIL nel 2025, con un incremento di circa 3 miliardi di euro rispetto agli anni precedenti. Questo avviene in un contesto in cui sono stati tagliati oltre 3,5 miliardi di euro destinati al Mezzogiorno e ai servizi essenziali come gli asili nido. La scelta di privilegiare investimenti bellici rispetto a quelli sociali ha suscitato forti critiche da parte di cittadini, economisti e associazioni.

📉 Povertà e disagio sociale: un’Italia divisa

Mentre si investono miliardi in missili e armamenti, oltre il 40% degli italiani dichiara di non riuscire ad arrivare a fine mese. Il potere d’acquisto dei salari è in calo da anni, con una perdita media del 10% tra il 2021 e il 2024, e l’Italia è l’unico paese europeo dove i salari si sono ridotti negli ultimi 23 anni. Le famiglie tagliano sulla spesa alimentare, aumentano i consumi di prodotti scadenti e si riduce la capacità di risparmio. Il disagio si riflette anche sulla salute, con un aumento di obesità e malattie cardiovascolari.

⚖️ Una questione di priorità

Il missile disperso in Sardegna diventa così il simbolo di una politica che, secondo molti, non mette al centro i bisogni dei cittadini. Le esercitazioni militari, le spese per la difesa e le missioni di recupero sono percepite come lontane dalla realtà quotidiana di chi lotta per pagare bollette, affitto e alimenti. In questo contesto, cresce il malcontento verso il governo e in particolare verso la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accusata di non ascoltare le istanze sociali e di privilegiare strategie internazionali e militari.

Mentre la costa orientale dell’isola si prepara a un’operazione di recupero militare ad alto rischio, la popolazione locale solleva interrogativi sulle priorità dello Stato: da un lato, missili da milioni di euro dispersi in mare; dall’altro, emergenze sociali e ambientali che attendono risposte.


🚀 Missili Aster 30 e Stinger dispersi nel Mar di Sardegna

Durante le esercitazioni interforze di maggio presso il Poligono del Salto di Quirra, due missili – un Aster 30 e uno Stinger – sono finiti in mare:

  • L’Aster 30, dal valore di 2 milioni di euro, giace a 602 metri di profondità davanti a Tertenia e Villaputzu, ancora armato e inesploso
  • Il recupero è affidato alla Leonardo Spa, con operazioni previste tra 15 agosto e 20 settembre, che potrebbero includere una detonazione controllata
  • L’area marina è stata interdetta alla navigazione, ma resta balneabile

🏘️ Emergenze sociali e ambientali in Sardegna

Mentre si investono risorse in tecnologie belliche:

  • Ospedali locali come quello di Lanusei lamentano carenze di personale e attrezzature
  • Le infrastrutture scolastiche in Ogliastra e Barbagia necessitano di ristrutturazioni urgenti
  • Le associazioni ambientaliste denunciano l’impatto delle esercitazioni su ecosistemi marini e terrestri
  • I sindaci locali chiedono maggiore trasparenza e coinvolgimento nelle decisioni militari

⚖️ Il dibattito: sicurezza nazionale vs. bisogni locali

L’incidente ha riacceso il dibattito su:

  • La militarizzazione dell’isola, che ospita oltre il 60% del demanio militare italiano
  • La distribuzione delle risorse pubbliche, con spese militari in crescita e servizi civili in sofferenza
  • La richiesta di una indagine parlamentare e di una moratoria sulle esercitazioni fino a nuove garanzie


Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.