14:17-11/06/25 Il femminicidio di Martina Carbonaro, avvenuto ad Afragola (Napoli), ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dei cantieri pubblici. La 14enne è stata uccisa dall'ex fidanzato Alessio Tucci, che ha confessato il delitto dopo essere stato interrogato.
Inizialmente si pensava che Martina fosse stata uccisa in un casolare abbandonato, ma le indagini hanno rivelato che il luogo del ritrovamento era un cantiere pubblico attivo, situato nel centro sportivo comunale Luigi Moccia. Questo cantiere, finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), avrebbe dovuto essere sotto sorveglianza, ma era privo di controlli.
L'avvocato Sergio Pisani, legale della famiglia Carbonaro, ha annunciato una richiesta di risarcimento, sottolineando le gravi carenze di sicurezza nel cantiere. Secondo Pisani, la totale assenza di controlli ha rappresentato un invito a delinquere, permettendo a Tucci di agire indisturbato.
La criminologa Roberta Bruzzone è stata coinvolta nelle indagini per analizzare le dinamiche del femminicidio. L'architetto Paolo Sibilio, consulente tecnico della famiglia, ha denunciato la mancata risposta dell'ufficio PNRR alle richieste di chiarimenti.