1 min letti
Mamma dona parte del fegato alla figlia di 6 mesi con una grave malformazione

15:19-29/06/25  

Intervento pionieristico eseguito a Torino, che ha salvato la vita a una neonata grazie al gesto d’amore della madre e all’eccellenza della medicina


💛 Quando l’amore diventa chirurgia: madre dona parte del fegato alla figlia di sei mesi, primo intervento in Italia

Torino, giugno 2025 – In un’epoca in cui la medicina si fonde con l’umanità più profonda, una madre ha compiuto un gesto che trascende la biologia: ha donato parte del proprio fegato per salvare la figlia di appena sei mesi, affetta da una rara e gravissima malformazione delle vie biliari. L’intervento, mai eseguito prima in Italia, è stato realizzato presso il Centro Trapianto Fegato delle Molinette di Torino, segnando un traguardo clinico e umano di portata storica.


👶 Una neonata in condizioni disperate

La piccola, nata a fine dicembre 2024, era giunta all’ospedale Regina Margherita in aprile con un quadro clinico drammatico: ittero severo, scompenso epatico e liquido addominale. I medici, guidati dal dottor Pierluigi Calvo, hanno escluso ogni possibilità di intervento correttivo, optando per l’inserimento urgente nella lista nazionale per trapianto pediatrico.Ma il tempo stringeva. Dopo venti giorni senza un organo compatibile da donatore deceduto, la situazione è precipitata. A quel punto, la madre – una donna di 32 anni – ha espresso il desiderio di donare parte del proprio fegato, aprendo la strada a un’operazione senza precedenti.


🏥 L’intervento: una maratona chirurgica di 13 ore

L’équipe del professor Renato Romagnoli, in collaborazione con anestesisti, infermieri e tecnici specializzati, ha eseguito un intervento di altissima complessità tecnica. In due sale operatorie parallele, si è proceduto:

  1. Al prelievo del lobo sinistro del fegato dalla madre
  2. Al trapianto nella neonata, con una complicazione aggiuntiva: la vena porta della bambina era completamente ostruita e priva di flusso sanguigno

Per ovviare a ciò, i chirurghi hanno effettuato un autotrapianto vascolare, prelevando un segmento della vena giugulare della stessa bambina per sostituire la vena compromessa. Un’operazione chirurgica mai tentata prima in Italia su un paziente così piccolo.


🌱 Il decorso e la speranza

La madre è stata dimessa dopo sei giorni, mentre la bambina è stata trasferita nuovamente al Regina Margherita per la riabilitazione nutrizionale. Le condizioni cliniche sono in miglioramento costante, e i medici parlano di un decorso post-operatorio sorprendentemente positivo.


🗣️ Le parole delle istituzioni

“Il grande gesto d’amore della mamma, coniugato con l’eccellenza dei nostri professionisti, ha reso possibile ciò che sembrava irrealizzabile”
Federico Riboldi, assessore regionale alla Sanità
“Un esempio luminoso del valore del nostro sistema sanitario e del ruolo strategico della Città della Salute”
Thomas Schael, commissario della struttura

📌 Un precedente che apre nuove strade

Questo intervento non è solo un caso clinico straordinario, ma un precedente che potrebbe rivoluzionare la chirurgia pediatrica epatica in Italia. Dimostra che, con competenza, coordinamento e coraggio, anche le sfide più ardue possono essere affrontate.


Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.