18:18-25/06/25 La mostra che ha sollevato polemiche è stata inaugurata a Mentone, nel sud della Francia, durante la prima Biennale di Arte Contemporanea Sacra (BACS).
Al centro della controversia c’è una scultura dell’artista olandese Daphne du Barry, intitolata Notre-Dame des Innocents, che raffigura la Madonna circondata da sette bambini mai nati, alcuni ancora con il cordone ombelicale, altri con le mani sul volto in atteggiamento di difesa.
L’opera, installata in uno spazio pubblico e scelta come immagine di copertina del catalogo della Biennale, è stata accusata da attivisti pro-aborto e associazioni locali di essere “colpevolizzante” nei confronti delle donne.
La coordinatrice della pianificazione familiare di Mentone ha dichiarato che la statua “spaventa i bambini” e trasmette un messaggio giudicante verso chi ha interrotto una gravidanza.
La protesta ha portato a richieste di rimozione immediata dell’opera, con picchetti e cartelli come “Mon corps, mon choix”. Anche il centro LGBT di Nizza ha aderito allo sdegno collettivo, sottolineando che l’opera potrebbe violare il diritto all’aborto sancito dalla legge francese.
L’artista si è difesa affermando che l’intento era quello di celebrare la bellezza della vita e offrire conforto a chi ha vissuto esperienze dolorose legate alla maternità.
Ma in un Paese come la Francia, dove la laicità è un principio costituzionale molto sentito, l’opera è stata giudicata da molti inopportuna per uno spazio pubblico.