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La figlia di Riina indagata per estorsione, chiesto l'arresto

11:18-27/06/25  

🗓️ 27 giugno 2025 – Firenze

Una nuova e delicata inchiesta scuote l’Italia: il Tribunale del Riesame ha disposto la custodia cautelare in carcere per Maria Concetta Riina, figlia del defunto boss mafioso Totò Riina, e per il marito Antonino (Tony) Ciavarello, entrambi indagati per estorsione aggravata dal metodo mafioso e tentata estorsione.


⚖️ I fatti contestati

  • L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, riguarda episodi avvenuti nell’agosto 2024, quando i due avrebbero rivolto pressioni e minacce a due imprenditori toscani per ottenere denaro.
  • Uno degli imprenditori, secondo gli atti, avrebbe ceduto alle richieste, consegnando una somma a Maria Concetta Riina.
  • Il marito, già detenuto per altre condanne, avrebbe coordinato le richieste estorsive dal carcere, utilizzando un cellulare clandestino.

🧾 Il ruolo del Riesame

  • Il GIP aveva inizialmente respinto la richiesta di arresto, ma la Procura ha fatto ricorso.
  • Il Tribunale del Riesameha accolto l’appello, ritenendo sussistenti:
    • Gravi indizi di colpevolezza
    • Pericolo di inquinamento delle prove
    • Rischio di reiterazione del reato
  • L’ordinanza non è ancora esecutiva: sarà effettiva solo dopo la conferma definitiva.

🧠 Il contesto familiare e giudiziario

  • Maria Concetta Riina è la primogenita del boss di Cosa Nostra, Totò Riina.
  • Il marito, Tony Ciavarello, è stato arrestato a Malta nel 2024 in esecuzione di un mandato di cattura europeo e trasferito in Italia per scontare due condanne definitive per truffa (2 anni e 8 mesi complessivi).
  • Attualmente è detenuto a Rieti, dove ha avviato uno sciopero della fame per protestare contro le sue condizioni di salute e la mancata assistenza medica.

🏥 Le condizioni di salute e l’appello della figlia di Riina

  • Maria Concetta Riina ha lanciato appelli pubblici alle istituzioni, denunciando che il marito soffre di gravi patologie (diabete, problemi cardiaci, obesità) e che non riceve cure adeguate in carcere.
  • Ha dichiarato che senza la nuova carta d’identità, il marito non può accedere alla pensione di invalidità e che spesso gli vengono somministrati farmaci sbagliati.

🧩 Un caso che intreccia mafia, giustizia e diritti

Questo caso rappresenta un nodo complesso tra:

  • Giustizia penale e contrasto alla criminalità organizzata
  • Tutela dei diritti dei detenuti
  • Eredità simbolica e sociale del cognome Riina

La vicenda è destinata a far discutere, non solo per il suo impatto giudiziario, ma anche per le implicazioni etiche e mediatiche. 

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