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Iniziativa dei commercianti di Marebello, frazione sud di Rimini; Assunti Vigilantes

17:36-22/06/25 Iniziativa dei commercianti di Marebello, frazione sud di Rimini, che hanno deciso di assumere vigilantes privati per garantire la sicurezza notturna durante l’estate 2025.


🛡️ Sicurezza fai-da-te: i negozianti di Marebello assumono vigilantes per le ronde notturne

📍 Il contesto: una “terra di nessuno” dopo il tramonto

Con l’arrivo della stagione turistica, i residenti e i titolari di circa 30 attività commerciali — tra negozi, gelaterie e alberghi — hanno denunciato un aumento del degrado urbano: prostituzione, spaccio e microcriminalità che si concentrano soprattutto nelle ore serali. “Non ci sentiamo più tutelati, né noi né i nostri turisti”, ha dichiarato Federica Pasquini, titolare della gelateria Joker e portavoce del gruppo.


👥 L’iniziativa: ronde private dalle 22 alle 5

A fine maggio, il gruppo ha deciso di stipulare un contratto con l’agenzia di sicurezza privata Vigilar, attivando una pattuglia fissa notturna operativa dalle 22 alle 5 del mattino, per tutta l’estate. L’obiettivo è presidiare le vie più esposte, soprattutto durante la chiusura delle attività e la movida notturna.

“Magari una pattuglia da sola non risolverà tutto, ma può fare da deterrente e offrire un piccolo supporto alle forze dell’ordine”, ha spiegato Pasquini.

⚖️ Una scelta obbligata?

I commercianti definiscono questa soluzione come una “scelta obbligata”, nata da una crescente percezione di abbandono istituzionale. L’iniziativa si inserisce nel più ampio dibattito sui tagli ai rinforzi estivi statali, che nel 2025 hanno visto una riduzione del 55% rispetto al 2023.


🔍 Il dibattito: sicurezza pubblica o privatizzazione del controllo?

L’iniziativa ha acceso il dibattito su due fronti:

  • Efficienza: può una pattuglia privata supplire alle carenze delle forze dell’ordine?
  • Principio: è giusto che la sicurezza diventi un onere diretto dei cittadini?

Al momento, l’esperimento di Marebello rappresenta un caso emblematico di “sicurezza partecipata”, ma anche un segnale d’allarme per le istituzioni.


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