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Progetto di prolungamento della M5 fino a Monza rischia paralisi infrastrutturale italiana

16:55-25-06/25 Il progetto di prolungamento della metropolitana M5 fino a Monza rischia di trasformarsi in un caso emblematico di paralisi infrastrutturale italiana, un’opera strategica per la mobilità dell’intera Brianza, bloccata da un vuoto finanziario di circa 600 milioni di euro.

🚇 Un’opera attesa da anni

Il prolungamento della linea lilla da Bignami a Monza Nord è atteso da decenni: dovrebbe collegare quartieri densamente popolati, ridurre il traffico su gomma e offrire un’alternativa sostenibile ai pendolari. Il progetto prevede 11 nuove fermate, tra cui Cinisello, Bettola, San Fruttuoso e Monza Centro, con un bacino potenziale di oltre 200.000 utenti al giorno.

💰 Il nodo dei finanziamenti

Il costo complessivo dell’opera è salito a 2,2 miliardi di euro, ma mancano all’appello circa 600 milioni, che nessuno — né Stato, né Regione, né Comuni — sembra voler coprire. Il governo ha già stanziato 900 milioni, la Regione Lombardia 283, Milano e Monza 100 ciascuna. Il resto è un buco nero che rischia di far saltare tutto.

🧮 Ma i conti non tornano

Secondo l’associazione HQMonza, i famigerati “600 milioni di extracosti” sarebbero gonfiati: una stima più realistica si aggirerebbe tra i 310 e i 350 milioni, considerando adeguamenti prezzi, varianti progettuali e compensazioni ambientali. Tra le voci più discusse:

  • Spostamento di 4 pozzi d’acqua potabile: 1,2 milioni
  • Tetti verdi sul deposito treni: 3,5 milioni
  • Orti urbani su 3,7 ettari: 500.000 euro
  • Variante Lincoln (una stazione più costosa): fino a 250 milioni

🧩 Il rischio dello “spacchettamento”

Per superare l’impasse, si è ipotizzato di dividere il progetto in due lotti: prima Bignami–Bettola, poi Bettola–Monza Nord. Ma i consiglieri comunali di Monza si sono opposti, temendo che il secondo tratto venga rimandato a tempo indeterminato.

🕰️ Il tempo stringe

Il 26 giugno è previsto un incontro decisivo a Roma tra enti locali e governo. Se non si troverà una soluzione condivisa, il rischio è che Monza e la Brianza restino escluse dal sistema metropolitano milanese, con pesanti ricadute su traffico, ambiente e sviluppo urbano.

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