18:09-02/07/25 Sardegna, il caldo uccide: due vite spezzate sotto il sole cocenteIl caldo estremo che sta investendo l’Italia ha fatto due nuove vittime in Sardegna, dove le temperature hanno superato i 40 gradi.
Un 75enne è morto sulla spiaggia di Budoni, mentre un 60enne ha perso la vita poco dopo a San Teodoro, sulla spiaggia di Lu Impostu. Entrambi sono stati colti da malori improvvisi, probabilmente legati a colpi di calore, e nonostante l’intervento tempestivo del 118 e dell’elisoccorso Areus, non c’è stato nulla da fare.
Queste tragedie ci ricordano che il caldo non è solo fastidio o disagio, ma può diventare letale, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione. L’età avanzata, eventuali patologie pregresse e l’esposizione prolungata al sole sono fattori di rischio che, in giornate come queste, possono trasformare una passeggiata in spiaggia in una situazione critica.
Non bastano più i bollini rossi e gli avvisi meteorologici. Serve una cultura diffusa della prevenzione climatica, che coinvolga cittadini, istituzioni e media. Bisogna:
L’idea che il mare sia sempre un rifugio dal caldo è illusoria. In giornate di caldo estremo, anche la spiaggia può diventare un luogo pericoloso, soprattutto se non si ha accesso a zone d’ombra, idratazione costante e assistenza immediata.
Queste morti non devono essere archiviate come “fatalità”. Sono campanelli d’allarme che ci impongono di ripensare il nostro rapporto con il clima, con l’ambiente e con la cura reciproca. In un’Italia sempre più esposta a eventi climatici estremi, la solidarietà e la consapevolezza diventano strumenti di sopravvivenza.