17:25-11/06/25 La Guardia di Finanza, su delega della Procura di Brescia, ha avviato un’inchiesta sulla commercializzazione di crediti fiscali inesistenti e il riciclaggio, coinvolgendo 25 soggetti, tra cui il Brescia Calcio e il suo patron Massimo Cellino.
🔹 Gli investigatori hanno scoperto un articolato schema fraudolento che avrebbe permesso a diverse aziende di beneficiare indebitamente di crediti IVA inesistenti, per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro.
🔹 I crediti sarebbero stati generati attraverso società fiscalmente inadempienti, prive di sedi operative e gestite da soggetti con precedenti per reati fiscali.
🔹 Successivamente, questi crediti sarebbero stati ceduti tramite una società veicolo, con sede dichiarata a Milano, a diverse imprese, tra cui il Brescia Calcio, per ridurre il carico fiscale e contributivo.
🔹 Le Fiamme Gialle hanno eseguito perquisizioni nella sede del Brescia Calcio e in altre 11 province, tra cui Milano, Arezzo, Massa Carrara, Roma, Napoli, Benevento, Avellino, Caserta, Potenza e Taranto.
🔹 Sono stati sequestrati documenti contabili e registri finanziari per verificare la responsabilità amministrativa delle società coinvolte.
🔹 Gli inquirenti stanno analizzando la validità dei crediti fiscali e il ruolo di professionisti e consulenti che avrebbero facilitato l’operazione.
🔹 Il club ha subito una penalizzazione di 8 punti, che ha portato alla retrocessione in Serie C.
🔹 Tra gli indagati figura anche il patron Massimo Cellino, insieme a un commercialista che avrebbe facilitato l’operazione.
🔹 La sede del Brescia Calcio è stata perquisita per raccogliere documentazione utile alle indagini.
🔹 Gli inquirenti stanno verificando la responsabilità amministrativa delle società coinvolte e l’eventuale violazione delle normative finanziarie.
🔹 Potrebbero emergere ulteriori implicazioni legali per i soggetti coinvolti, con possibili sanzioni e procedimenti giudiziari.Un caso che mette in luce le criticità del sistema fiscale e il rischio di abusi finanziari nel mondo dello sport.