11:31-15/07/25 Nel cuore di Ferrara, sotto il ponte di via Caldirolo, si è consumata una scena che racconta molto più di un semplice episodio di degrado urbano. Due ragazze, una delle quali minorenne, sono state trovate a dormire in una tenda circondata da rifiuti, in condizioni igieniche e sociali drammatiche.
L’intervento della Polizia Locale Terre Estensi, avvenuto il 14 luglio 2025, ha riportato alla luce una realtà che spesso si preferisce ignorare: quella di chi vive ai margini, invisibile agli occhi della città.
A seguito di una segnalazione da parte dei residenti, gli agenti della Polizia Locale sono intervenuti sotto il ponte di via Caldirolo, dove era stata notata una tenda con un evidente accumulo di rifiuti all’esterno. All’interno, due giovani donne cercavano riparo: una di loro è risultata minorenne.
Le autorità hanno contestato una sanzione amministrativa per campeggio vietato su suolo pubblico, come previsto dal Regolamento di Polizia Urbana. Il verbale per la minore è stato notificato alla madre, nel rispetto delle procedure previste per la tutela dei soggetti minorenni. Hera è stata incaricata di ripulire l’area per ripristinare il decoro urbano.
Questo episodio non è un caso isolato. In molte città italiane, sempre più persone, giovani, famiglie, migranti, si ritrovano a vivere in condizioni precarie, spesso in tende improvvisate sotto ponti, in parchi o aree dismesse. Le cause sono molteplici:
La presenza di una minorenne in questa situazione rende il quadro ancora più allarmante. Non si tratta solo di una violazione amministrativa, ma di una emergenza sociale che coinvolge diritti fondamentali come la protezione, la salute e la dignità.
L’intervento tempestivo della Polizia Locale ha dimostrato l’importanza della collaborazione tra cittadini e istituzioni. Tuttavia, è evidente che servono azioni strutturali e non solo risposte emergenziali:
Le città devono tornare a essere luoghi di accoglienza, non solo di controllo. Ogni ponte sotto cui si dorme è un simbolo di una società che ha smesso di vedere.
Questa vicenda può diventare un punto di partenza per:
Il ponte di via Caldirolo non è solo un luogo fisico: è il confine tra chi ha un tetto e chi non ce l’ha, tra chi è visto e chi è dimenticato.
Le due ragazze trovate lì non sono un problema da rimuovere, ma vite da ascoltare, da proteggere, da accompagnare.
Ferrara, come ogni città, ha il dovere di guardare sotto i suoi ponti, non solo per ripulirli, ma per riconnettere ciò che è stato spezzato.