15:00-17/07/25 CESENA Doveva essere un tranquillo rientro a casa, ma si è trasformato in un incubo per un 29enne ravennate, laureato alla Bocconi e impiegato a Milano. La sera del 16 luglio 2025, il giovane è stato aggredito alla stazione di Cesena da due uomini visibilmente alterati, che lo hanno colpito con il collo di una bottiglia, provocandogli una ferita profonda sotto al mento, a pochi centimetri dalla giugulare.
Il ragazzo viaggiava su un Frecciarossa diretto a Forlì, dove lo attendevano i genitori. A causa di un guasto alla porta del vagone, non è riuscito a scendere e il capotreno ha disposto una fermata straordinaria a Cesena. Una volta sceso, si è trovato davanti due uomini, probabilmente magrebini, che hanno cercato di salire sul treno, ma sono stati respinti dal personale ferroviario.Secondo il racconto del giovane, i due lo hanno incolpato per la mancata salita, scatenando una violenta aggressione verbale.
Provvidenziale è stato l’intervento di alcuni operai delle ferrovie, presenti per lavori notturni. Uno di loro ha scortato il ragazzo fuori dalla stazione, cercando di proteggerlo. Ma pochi metri dopo, uno degli aggressori lo ha colpito alle spalle con il collo di una bottiglia, squarciandogli la pelle sotto al mento. Il giovane ha cercato di allontanarsi, ma è stato colpito con un calcio e fatto cadere a terra.Solo grazie all’intervento degli operai, il peggio è stato evitato.
Il ragazzo è stato trasportato all’ospedale Bufalini di Cesena, dove ha ricevuto 15 punti di sutura e una prognosi di 21 giorni. Il padre, ancora sotto shock, ha dichiarato: “Un colpo più in basso e non ci sarebbe stato nulla da fare”.
📍 Un episodio che riaccende il dibattito sulla sicurezza nelle stazioni ferroviarie e sulla necessità di presidio nelle aree più esposte. Il giovane è salvo, ma la paura resta tangibile. La comunità chiede risposte e interventi concreti per evitare che simili aggressioni si ripetano.