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Caso Ramy Elgaml, chiusura indagini per omicidio stradale: coinvolti l’amico Fares Bouzidi e un carabiniere

15:31-03/07/25 MILANO — La Procura ha formalmente chiuso le indagini preliminari per la morte di Ramy Elgaml, il 19enne deceduto il 24 novembre 2024 durante un inseguimento in scooter per le vie di Milano. L’accusa è di omicidio stradale a carico di Fares Bouzidi, l’amico 22enne che guidava il mezzo, e del carabiniere alla guida dell’ultima “gazzella” coinvolta nell’inseguimento.


⚖️ I fatti: una fuga finita in tragedia

  • Nella notte tra il 23 e il 24 novembre, Fares e Ramy erano in sella a uno scooter T-Max quando hanno ignorato l’alt dei carabinieri
  • Ne è nato un inseguimento di circa 8 km, con manovre pericolose, contromano e ad alta velocità
  • All’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, lo scooter ha sbandato ed è finito contro un palo: Ramy è morto sul colpo, Fares è rimasto ferito

👮‍♂️ Le responsabilità secondo la Procura

  • Fares guidava senza patente e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti
  • Il carabiniere, secondo una consulenza tecnica della Procura, avrebbe seguito correttamente le procedure, ma resta indagato per concorso in omicidio stradale
  • La difesa di Fares sostiene che lo scooter sia stato speronato e che il militare abbia ecceduto nei limiti delle sue attribuzioni

🧑‍⚖️ Il processo per resistenza a pubblico ufficiale

Parallelamente, Fares è già stato condannato a 2 anni e 8 mesi per resistenza a pubblico ufficiale, con rito abbreviato:

  • Il giudice ha disposto anche un risarcimento di 2.000 euro a favore di ciascuno dei sei carabinieri costituitisi parte civile
  • Sono stati confiscati 850 euro in contanti e una catenina trovati nel suo borsello

🔍 Altri filoni d’indagine

  • Due carabinieri sono indagati per depistaggio e favoreggiamento, accusati di aver intimato a un testimone di cancellare un video dell’incidente
  • La Procura valuterà se chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione per il militare coinvolto nell’urto finale

📅 Prossimi sviluppi

  • La chiusura delle indagini è il passo che precede la richiesta di rinvio a giudizio
  • Le motivazioni della sentenza per resistenza saranno depositate entro 90 giorni
  • Il caso continua a suscitare forte attenzione mediatica e politica, anche per il coinvolgimento delle forze dell’ordine


Reati contestati  Il caso della morte di Ramy Elgaml, avvenuta il 24 novembre 2024 durante un inseguimento in scooter per le vie di Milano, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due soggetti: l’amico Fares Bouzidi, che guidava il mezzo, e un carabiniere alla guida dell’ultima pattuglia coinvolta. Ecco una sintesi dei reati contestati e del loro inquadramento giuridico.


⚖️ 1. Omicidio stradale (art. 589-bis c.p.)

Contestato a:

  • Fares Bouzidi
  • Il carabiniere alla guida della “gazzella” dell’Arma

Descrizione:

Punisce chiunque cagioni la morte di una persona violando le norme sulla circolazione stradale. La pena è aggravata se il conducente è sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o guida senza patente.Nel caso Ramy:

  • Bouzidi guidava senza patente e sotto effetto di THC
  • Il carabiniere è accusato di concorso per aver partecipato a un inseguimento ritenuto eccessivamente pericoloso

⚖️ 2. Resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 c.p.)

Contestato a:

  • Fares Bouzidi (già condannato a 2 anni e 8 mesi con rito abbreviato)

Descrizione:

Punisce chi usa violenza o minaccia per opporsi a un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni.Nel caso Ramy:

  • Bouzidi ha ignorato l’alt dei carabinieri, fuggendo a velocità elevata per 8 km, con manovre pericolose e contromano

⚖️ 3. Favoreggiamento e depistaggio (artt. 378 e 375 c.p.)

Contestato a:

  • Due carabinieri non coinvolti direttamente nell’inseguimento

Descrizione:

  • Favoreggiamento: aiuto a eludere le investigazioni o sottrarsi alle ricerche dell’autorità
  • Depistaggio: alterazione di prove o testimonianze per ostacolare la verità

Nel caso Ramy:

  • I due militari avrebbero intimato a un testimone di cancellare un video dell’incidente

⚖️ 4. Ipotesi in valutazione: omicidio volontario con dolo eventuale (art. 575 c.p.)

Possibile aggravamento per il carabiniere alla guida, in base a:

  • Video che mostrerebbero urti volontari tra l’auto e lo scooter
  • Frasi come “chiudilo che cade” pronunciate durante l’inseguimento

Nota: La Procura sta valutando se modificare l’imputazione da omicidio stradale a omicidio volontario con dolo eventuale, ipotizzando che il militare abbia accettato il rischio di causare la morte pur di fermare il mezzo




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