19:20-26/06/25 Il Caso Ramy è una vicenda complessa e dolorosa che ha sollevato interrogativi su responsabilità, sicurezza e giustizia. Ecco un approfondimento completo su quanto accaduto e sulla recente condanna di Fares Bouzidi, amico della vittima.
Ramy era un ragazzo egiziano di 19 anni, residente a Milano. La notte tra il 23 e il 24 novembre 2024, si trovava a bordo di uno scooter T-Max guidato dall’amico Fares Bouzidi, 22 anni, quando è rimasto ucciso in un incidente al termine di un inseguimento di circa 8 chilometri da parte dei carabinieri.
Secondo la ricostruzione della Procura:
Il 26 giugno 2025, il GUP di Milano Fabrizio Filice ha condannato Bouzidi a:
Il processo si è svolto con rito abbreviato, e la pena è stata quella richiesta dai PM Giancarla Serafini e Marco Cirigliano.
Bouzidi è anche indagato per omicidio stradale, insieme al carabiniere alla guida dell’auto che seguiva lo scooter. Le perizie sono contrastanti:
Un altro filone riguarda presunte pressioni su testimoni e la cancellazione di un video che avrebbe potuto chiarire la dinamica.
La morte di Ramy ha suscitato forti proteste in diverse città, tra cui Milano, Roma e Bologna, con cortei e momenti di tensione. La famiglia chiede verità e giustizia, mentre l’opinione pubblica si divide tra chi condanna la fuga e chi solleva dubbi sull’operato delle forze dell’ordine.