Ecco un articolo giornalistico completo sull’operazione condotta dalla Digos in seguito all’incendio doloso di due auto della Polizia Ferroviaria a Rimini:
14:36-28/06/25 Rimini, 28 giugno 2025 – La Digos ha eseguito 15 perquisizioni nei confronti di esponenti del movimento anarchico, accusati di aver partecipato all’incendio doloso di due vetture della Polizia Ferroviaria, avvenuto il 20 aprile 2023 nel piazzale interno della stazione ferroviaria di Rimini.
L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna (pm Stefano Dambruoso), ha coinvolto le Digos di Bologna, Forlì-Cesena, Rimini, Milano, Torino e Lucca. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati:
Le accuse riguardano la partecipazione a vario titolo all’azione incendiaria, che ha avuto un chiaro significato politico e simbolico.
Le indagini si sono basate sull’analisi di immagini di videosorveglianza, che hanno ripreso due persone incappucciate mentre appiccavano il fuoco alle auto. L’attacco è stato rivendicato online su siti di area anarchica, con toni fortemente ideologici:
“Si è scelto di attaccare con il fuoco la polizia ferroviaria, misera appendice della polizia di Stato [...] ostacolo per chi vuole muoversi liberamente”.
Nel comunicato erano presenti anche messaggi di solidarietà a detenuti anarchici sottoposti al regime di 41-bis, tra cui Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi e Marco Mezzasalma.
L’inchiesta mira a:
Alcuni degli indagati sono noti per precedenti atti di protesta e hanno nominato come difensore l’avvocato Ettore Grenci, che seguirà diverse posizioni.
L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra ambienti anarchici e forze dell’ordine, e rappresenta un nuovo fronte di attenzione per la sicurezza pubblica e la prevenzione del terrorismo interno.