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Altems, meno accessi e più medici. Arriva l'assistente infermiere

17:38-24/06/25 Ecco un approfondimento ancora più dettagliato sulla chiusura dei pronto soccorso in Italia, basato sul recente studio dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS) dell’Università Cattolica di Roma.


📉 Cosa è successo dal 2011 al 2023

  • Pronto soccorso attivi: da 808 a 693 (–115 strutture, –14%)
  • Accessi per 1.000 abitanti: da 363 a 311
  • Medici specializzati in emergenza-urgenza: da 3.033 a 4.748
  • Accessi per medico: da 18 a 7 (media nazionale)

Questi numeri indicano una razionalizzazione del sistema, non un semplice taglio: meno accessi, più medici, ma anche forti disuguaglianze territoriali.


🗺️ Le regioni più colpite

  • Lombardia: da 84 a 76 pronto soccorso
  • Lazio: da 70 a 66
  • Campania: stabile a 68
  • Peggiori rapporti accessi/medico: Molise, Basilicata, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige

⚠️ Le criticità secondo gli esperti

La SIMEU (Società Italiana di Medicina di Emergenza-Urgenza) avverte che:

  • Le lunghe attese e il sovraffollamento restano reali
  • La distribuzione dei medici è irregolare: alcune strutture sono ben fornite, altre in grave carenza
  • Mancano filtri territoriali: molti pazienti arrivano in pronto soccorso per problemi gestibili altrove
  • Condizioni di lavoro inadeguate spingono molti specialisti ad abbandonare il settore

🆕 La nuova figura dell’assistente infermiere

Per alleggerire il carico di lavoro, è stata introdotta una figura “ibrida” che:

  • Supporta il personale sanitario
  • Migliora l’organizzazione dei reparti
  • Aiuta nella gestione dei flussi e dell’accoglienza

🧭 Cosa serve davvero secondo gli analisti

  • Coordinamento nazionale per superare le disuguaglianze regionali
  • Investimenti in infrastrutture e tecnologia
  • Valorizzazione delle competenze e percorsi di crescita per il personale
  • Riforma dell’assistenza territoriale per evitare accessi impropri

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