12:15-28/06/25 A Bologna, la criminalità organizzata non si presenta più con armi e minacce esplicite, ma con abiti eleganti, società di comodo e fatture regolari. È il volto moderno delle mafie, che si mimetizzano nel tessuto economico locale attraverso strategie imprenditoriali sofisticate e apparentemente legali.
Secondo le inchieste della Direzione Investigativa Antimafia, a Bologna operano soggetti legati a ‘ndrangheta e camorra, che:
Queste attività non generano allarme sociale immediato, ma inquinano il mercato, alterano la concorrenza e consolidano il potere mafioso.
Come spiegato dal procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, le mafie oggi sono veri e propri hub di servizi illegali per il mondo dell’impresa. Offrono:
Il tutto con l’apparenza di legalità, grazie alla complicità di professionisti, consulenti fiscali e notai.
L’espansione mafiosa nel Nord Italia, e in particolare a Bologna, è favorita da:
Ecco un’inchiesta giornali
Bologna, 2025 – Non più minacce, estorsioni o intimidazioni plateali. Oggi le mafie si presentano con abiti eleganti, bilanci in ordine e società registrate alla Camera di Commercio. È il volto moderno della criminalità organizzata, che a Bologna si insinua nel tessuto economico attraverso intestazioni fittizie, riciclaggio e acquisizioni di imprese in difficoltà.
Secondo le inchieste della Direzione Investigativa Antimafia, la città è diventata terreno fertile per soggetti legati a ‘ndrangheta e camorra, che:
Il tutto con l’apparenza della legalità, grazie alla complicità di professionisti, notai e consulenti fiscali.
Tra i nomi emersi nell’inchiesta della Guardia di Finanza figura Omar Mohamed, imprenditore 39enne di origine calabrese soprannominato “lo sceicco”. Secondo gli inquirenti, avrebbe riciclato denaro della ‘ndrangheta e della camorra investendolo in:
Mohamed è attualmente indagato per riciclaggio, usura e sfruttamento della prostituzione, aggravati dal metodo mafioso.
L’assenza di violenza visibile rende difficile percepire il pericolo. Come sottolinea Andrea Giagnorio di Libera Bologna, “le mafie oggi collaborano tra loro e agiscono in modo silenzioso ma pervasivo”. La cittadinanza spesso non riconosce i segnali, e le istituzioni faticano a intervenire in assenza di reati manifesti.
L’associazione Libera ha denunciato pubblicamente queste infiltrazioni, ma ha subito intimidazioni legali da parte di società citate in un video-inchiesta, che hanno persino diffidato i Comuni che ne promuovevano la proiezione. Un segnale preoccupante per la libertà di stampa e il diritto all’informazione.
Conclusione – Le mafie a Bologna non sparano, ma investono. Non minacciano, ma acquisiscono. E proprio per questo sono più pericolose: perché si confondono con l’economia legale, alterano la concorrenza e consolidano il proprio potere senza clamore. La sfida è culturale, prima ancora che giudiziaria.