16:05-19/06/25
Le sette persone i cui telefoni sono oggetto di accertamenti tecnici irripetibili nell’ambito dell’inchiesta sul caso Paragon sono:
Tutti e sette risultano parti lese nell’indagine condotta dalle Procure di Roma e Napoli, che ipotizzano l’uso illecito dello spyware Graphite, sviluppato dalla società israeliana Paragon Solutions, per intercettare comunicazioni senza autorizzazione giudiziaria.
Il caso Paragon si sta rivelando uno dei più gravi scandali di sorveglianza illegale in Italia degli ultimi anni. La Procura di Roma, in coordinamento con quella di Napoli, ha disposto accertamenti tecnici irripetibili sui telefoni cellulari di sette persone che sarebbero state intercettate senza alcuna autorizzazione legale.
Tra le parti lese figurano:
Al centro dell’inchiesta c’è Graphite, uno spyware sviluppato dalla società israeliana Paragon Solutions, capace di penetrare anche dispositivi criptati. Il software sarebbe stato utilizzato da servizi segreti italiani per monitorare giornalisti e attivisti, senza motivazioni chiare e senza autorizzazioni giudiziarie.
L’indagine procede contro ignoti per:
L’Ordine dei Giornalisti e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana si sono costituiti parte civile e hanno chiesto chiarezza: “Quanti sono realmente i giornalisti spiati? Da chi? E perché?”. Anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha definito la vicenda “gravissima”, parlando di un possibile “Italian Watergate”.