Un nuovo capitolo si aggiunge al misterioso caso di Liliana Resinovich, la donna scomparsa a Trieste nel dicembre 2021 e ritrovata senza vita il 5 gennaio 2022 nel parco di San Giovanni. La Procura di Trieste ha formalizzato l’accusa di omicidio per soffocamento nei confronti di Sebastiano Visintin, ex marito della vittima. Tuttavia, dopo la notifica dell’indagine, l’uomo è sparito nel nulla, risultando irreperibile.
Secondo la ricostruzione della Procura, Visintin avrebbe aggredito e soffocato Liliana il 14 dicembre 2021, giorno della sua scomparsa. L’accusa si basa su nuove perizie medico-legali che hanno smentito l’ipotesi iniziale di suicidio, avanzata nei primi mesi dell’indagine. Inoltre, alcuni operatori sanitari che lavorano nel parco di San Giovanni hanno riferito di aver notato un uomo con barba bianca, abiti scuri e una torcia, aggirarsi nella zona all’alba del 5 gennaio 2022, proprio in prossimità del luogo in cui poche ore dopo sarebbe stato rinvenuto il corpo della donna.
Dalla giornata del 23 maggio 2025, Visintin risulta irreperibile. Secondo fonti investigative, avrebbe lasciato la sua abitazione già da tempo, evitando apparizioni televisive e ritirandosi dalla scena pubblica. Tuttavia, fino al giorno prima della sua scomparsa, ha continuato a pubblicare foto della moglie sui social, alimentando ulteriori interrogativi.
Con l’evoluzione dell’inchiesta, emergono nuovi elementi che potrebbero ridefinire il quadro probatorio. La Procura sta rivalutando testimonianze inizialmente trascurate e ha richiesto un incidente probatorio per ascoltare Claudio Sterpin, amico della vittima, che potrebbe fornire dettagli cruciali sui rapporti tra Liliana e il marito.Il caso Resinovich ha fin dall’inizio attirato grande attenzione mediatica per la sua complessità e le numerose ipotesi investigative. Ora che la Procura ha deciso di muovere un’accusa formale, si apre un nuovo scenario giudiziario, mentre l’improvvisa scomparsa di Visintin alimenta ulteriori dubbi e speculazioni.La famiglia e gli amici di Liliana chiedono verità e giustizia, sperando che questa svolta possa finalmente portare chiarezza su una vicenda che da oltre tre anni tiene col fiato sospeso l’intero Paese.