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Incidenti stradali, ecco i Paesi europei più sicuri per viaggiare

 per viaggiare in auto. Troppe vittime in Italiadi Maurizio BerteraIdati ufficiali dell’Unione Europea confermano una leggera discesa dei morti nel 2024: 600 in meno rispetto al bilancio dell’anno precedente ma restano forti differenze tra i vari Paesi. Il nostro resta tra i più pericolosi tra quelli occidentali. 19.800 morti sulle strade, 600 in meno rispetto all’anno precedente: i dati dell’Unione Europea confermano la lenta discesa nel numero di persone scomparse per incidenti legati ai veicoli. «La riduzione del 3 per cento delle vittime non è sufficiente. Troppe vite vengono ancora perse sulle nostre strade ogni anno. Dobbiamo accelerare gli sforzi per migliorare la sicurezza stradale, in particolare per gli utenti vulnerabili e nelle aree ad alto rischio», ha commentato Apostolos Tzitzikostas, Commissario per i Trasporti e il Turismo dell'Unione Europea. Parliamo delle strade extraurbane: qui si concentrano il 52% dei decessi sulle strade, rispetto al 38% su strade urbane e il 10% sulle autostrade.

Le strade più sicure si trovano in Svezia

Il dato generale sull'UE va scorporato per capire di più come sta succedendo: negli ultimi cinque anni il numero di decessi sulla strada è leggermente diminuito in Italia, Spagna, Francia e Grecia ma risulta aumentato in Irlanda ed Estonia. Osservando i tassi di mortalità (cioè il numero di morti ogni milione di abitanti), la media della UE è pari a 44 morti ogni milione di abitanti. Le strade più sicure si trovano in Svezia, dove si contano 20 decessi per milione di abitanti, e in Danimarca (24 morti per milione); le più pericolose sono invece in Bulgaria (74 morti/milione) e Romania (77 morti/milione). L’Italia si posiziona un po’ al di sotto della media europea, con 51 morti ogni milione di abitanti, in leggero calo rispetto ai 52 su un milione del 2023. Sono ancora tantissimi, evidentemente anche perchà guardando sul fronte occidentale la Germania ne ha avuti 34, la Spagna 38 e la Francia 48. 

Si rischia sulle due ruote

Osservando le statistiche dal 2019 al 2023, si contano un migliaio di vittime in meno a bordo delle auto e un calo di 900 unità per quanto riguarda i pedoni uccisi. Meno positivo il dato relativo alla riduzione degli incidenti mortali che hanno coinvolto le due ruote: motociclisti e ciclisti vittime di incidenti stradali sono diminuiti per meno di 100 unità in entrambi i casi. Non bastasse, per ogni morto ci sono circa cinque persone gravemente ferite, che equivalgono a un totale di circa 100 mila feriti gravi all’anno nei Paesi della UE. Il 77% delle vittime è rappresentato da uomini, con gli anziani over 65 che sono la categoria più a rischio, rappresentando il 31% di tutti i morti (nel 2019 erano il 28%) nonostante siano il 21% della popolazione totale. Per quanto riguarda la tipologia di utenti della strada, chi viaggia in auto rappresenta la quota maggiore di decessi (52%), seguiti dai motociclisti (20%), dai pedoni (18%) e dai ciclisti (10%). Morale: c’è ancora tanto da fare, nonostante i veicoli siano sempre più sicuri.

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