12:08-Ibiza, 23 luglio 2025 La morte di Michele Noschese, noto come Dj Godzi, ha scosso profondamente la comunità musicale e italiana residente sull’isola. Il 35enne napoletano è deceduto durante un intervento della Guardia Civil spagnola nella sua abitazione a Santa Eulalia, in circostanze ancora da chiarire.
Secondo il racconto dell’amico Raffaele, presente nell’appartamento, Michele era ammanettato ai polsi e alle caviglie, steso su un letto, quando ha iniziato a respirare a fatica. I soccorritori hanno tentato di rianimarlo per oltre quindici minuti, ma senza successo.Raffaele ha dichiarato: “L’ho visto spegnersi davanti ai miei occhi. Era trattenuto dagli agenti, respirava a fatica… ouff, ouff… e poi più nulla”. Ha anche aggiunto che non ha visto coltelli, smentendo alcune versioni circolate.
Secondo il comunicato ufficiale, Noschese era sotto effetto di sostanze stupefacenti e avrebbe minacciato un vicino anziano con un coltello. Gli agenti, intervenuti dopo segnalazioni per schiamazzi, avrebbero cercato di immobilizzarlo, momento in cui il dj avrebbe avuto convulsioni e un arresto cardiaco.
Alcuni testimoni parlano di una festa piena di droga, urla e comportamenti alterati. Una ragazza sarebbe fuggita dalla casa in stato confusionale, mentre altri amici avrebbero cercato di minimizzare l’accaduto. La zona residenziale di Roccalisa è stata teatro di una scena drammatica, con vicini allarmati e intervento tempestivo delle forze dell’ordine.
La famiglia di Michele, distrutta dal dolore, ha chiesto chiarezza. Il padre ha dichiarato: “Lo faccio cremare, mia moglie non può vederlo così”. Raffaele, l’amico testimone, si è detto pronto a testimoniare in tribunale, convinto di aver assistito a un abuso.
🎧 La morte di Dj Godzi lascia dietro di sé un vuoto e una serie di domande. Era un artista rispettato, con esperienze nei club di Londra, Parigi e New York. Ora, la sua fine tragica diventa un caso internazionale, tra accuse, silenzi e una verità ancora da scrivere.