1 min letti
Andrea👹:  I pensieri volano

Era una mattina livida, un cielo di piombo sopra la città ancora silenziosa. L’aria nella stanza era immobile, pesante, come se avesse assorbito ogni pensiero cupo che affollava la mente di Andrea. Aveva aperto gli occhi da tempo, ma non si era ancora mosso. Il corpo sembrava estraneo, un involucro distante, svuotato da ore senza cibo e colmo solo di un nodo incerto nello stomaco.
Si alzò infine, più per abitudine che per volontà. Il pavimento gelido sotto i piedi nudi lo fece rabbrividire, ma non abbastanza da scuoterlo. Lentamente, raggiunse la cucina, aprì il frigorifero e lo richiuse. Nessun appetito, solo quella nausea sottile, fastidiosa, che accompagnava i pensieri pesanti che si erano infilati nella sua mente senza chiedere permesso.
Si sedette al tavolo, le mani intrecciate davanti a sé, lo sguardo perso oltre la finestra. Fu lì, in quel silenzio denso, che la tristezza lo avvolse del tutto. Non era solo malinconia, non era solo un brutto giorno. Era qualcosa di più grande, più oscuro. Una consapevolezza che, come un filo d’inchiostro che si espande nell’acqua, si diffondeva dentro di lui: Andrea capì di essere intrappolato in un dolore che non si risolveva con una dormita o un pasto caldo.
Eppure, proprio in quel momento, mentre l’ombra della depressione si rivelava nella sua interezza, qualcosa cambiò. Non era una luce, non era una soluzione, ma solo il principio di un pensiero: se l’oscurità era così nitida, forse esisteva anche un modo per attraversarla.ma non ancora, Questo era solo un giorno qualunque per Andrea, ormai rassegnato del suo sfortunato destino. Nato con poco vissuto con niente, senza famigliari senza denaro, solo come un cane impavido vagando ovunque. Poi la sera, la notte i pensieri volano come piccoli vortici che ti inebriano di freschezza ma poi... penso unaltro giorno se ne andato.

Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.