Ecco ulteriori dettagli sulla scoperta dei nuovi bersagli farmacologici per l'Alzheimer, identificati dagli scienziati del MIT e della Harvard Medical School.
Lo studio, pubblicato su Nature Communications, ha combinato dati provenienti da esseri umani e modelli animali, tra cui moscerini della frutta, per identificare percorsi cellulari mai associati prima all'Alzheimer.Utilizzando algoritmi di rete sviluppati dal laboratorio di Ernest Fraenkel, i ricercatori hanno scoperto che la disfunzione nei processi di riparazione del DNA e modificazione dell'RNA può aumentare la vulnerabilità neuronale alla neurodegenerazione.
Due pathway emergono come particolarmente rilevanti:
Questi risultati suggeriscono che l'Alzheimer sia una malattia multifattoriale, con molteplici percorsi cellulari coinvolti nella sua progressione. Questo potrebbe spiegare le difficoltà nel trovare trattamenti efficaci basati esclusivamente sull'ipotesi delle placche amiloidi.I ricercatori sperano di collaborare con altri laboratori per testare farmaci che modulino questi nuovi bersagli, utilizzando neuroni derivati da cellule staminali pluripotenti indotte di pazienti affetti da Alzheimer.
Secondo Ernest Fraenkel, autore senior dello studio e professore presso il Dipartimento di Ingegneria Biologica del MIT, la combinazione di modelli sperimentali avanzati e modelli computazionali innovativi sta aprendo la strada a scoperte significative nel campo della ricerca sull'Alzheimer, con la prospettiva di sviluppare trattamenti più efficaci e mirati.