Traditi da un bigliettino dimenticato: la svolta nelle indagini sulla rapina ai portavalori
SAN VINCENZO (LI) – Un frammento di carta, apparentemente insignificante, si è rivelato l’elemento chiave che ha permesso agli inquirenti di risolvere uno dei colpi più audaci mai messi a segno sulla statale Aurelia. È stato proprio un bigliettino dimenticato a terra, con due numeri di telefono annotati, a indirizzare gli investigatori verso gli undici sospettati, arrestati nelle scorse ore per la rapina ai due portavalori avvenuta il 28 marzo scorso.
L’indagine ha preso una svolta decisiva quando, in una zona impervia di vegetazione fitta, è stata rinvenuta una delle auto rubate utilizzate per il colpo. Poco distante, i resti di un cellulare bruciato e, accanto ad essi, un foglietto apparentemente trascurato. Un dettaglio che, grazie all’acume degli investigatori, si è trasformato nella chiave di volta dell’intera operazione.Gli agenti hanno immediatamente analizzato i numeri presenti sul bigliettino e, attraverso incroci di dati e intercettazioni, sono riusciti a risalire ai responsabili. Il lavoro degli inquirenti è stato meticoloso: ogni piccolo elemento trovato sulla scena è stato valutato con attenzione, ricostruendo così la rete dei colpevoli.
La rapina ai due portavalori lungo l’Aurelia era stata pianificata con estrema precisione. I malviventi avevano scelto il punto strategico per il blitz, sfruttando la conformazione del terreno per bloccare le vetture e impossessarsi del denaro trasportato. Con modalità paramilitari, avevano utilizzato auto rubate e attrezzature sofisticate per mettere a segno il colpo, ma un errore apparentemente banale ha compromesso tutto.
Grazie al bigliettino dimenticato e al paziente lavoro di ricostruzione, le forze dell’ordine sono riuscite a individuare e arrestare gli undici membri della banda. Ora, oltre agli interrogatori, gli investigatori stanno cercando di comprendere se vi siano collegamenti con altre rapine analoghe, ipotizzando un'organizzazione ben più ampia dietro al gruppo.Un dettaglio trascurato, un errore minimo, ma decisivo: quel piccolo pezzo di carta ha tradito i rapinatori, trasformandosi nella chiave per chiudere il cerchio attorno a una delle operazioni più spettacolari degli ultimi anni.