Inviava una pioggia di mail dal contenuto delirante e minatorio ai genitori e ai familiari. Un comportamento che, alla lunga, è costato caro a un ingegnere cinquantenne ferrarese e da poco rimpatriato dall’Inghilterra, dove viveva e lavorava da circa una decina d’anni. L’uomo è stato infatti recentemente raggiunto da un divieto di avvicinamento ai familiari interessati dalle missive. Ma le intimidazioni ai parenti non sono gli unici contenuti delle mail che il soggetto inviava a ripetizione a svariati destinatari. Quei messaggi, spediti anche agli indirizzi istituzionali di diversi enti, media e uffici governativi, parlavano infatti anche di una sua bizzarra teoria. E cioè che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo perseguitasse in vari modi. Tra questi, l’uomo si sarebbe addirittura detto convinto che la premier avesse estrapolato il suo Dna grazie al quale avrebbe poi avuto la figlia. La vicenda che vede protagonista il cinquantenne è emersa nelle scorse ore, quando l’uomo è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari Andrea Migliorelli per l’interrogatorio di garanzia, seguito all’applicazione della misura del divieto di avvinamento ai familiari a causa delle lettere minatorie. Davanti al magistrato, l’uomo ha raccontato la propria versione dei fatti, dal periodo trascorso all’estero fino al ritorno in Italia, momento in cui gli è stato notificato il provvedimento, specificando di avere, nel frattempo, smesso di mandare quelle mail. Secondo quanto emerso, il 51enne ha vissuto una decina d’anni in Inghilterra, dove lavorava come postino. Durante il periodo trascorso Oltremanica ha avuto alcuni problemi con la giustizia, pare legati al disturbo arrecato ai vicini. Episodi che, alla lunga, gli sono costati denunce, condanne e un periodo di sei mesi di reclusione. Alla fine, nei primi giorni di maggio, è stato caricato su un volo per l’Italia e da allora vive a Ferrara. Una volta rientrato in patria ha appreso dell’altro procedimento a suo carico, quello relativo alle mail intimidatorie inviate ai genitori. Inchiesta per la quale, come anticipato, gli è stata applicata la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai parenti vittime del suo comportamento.