1 min letti
Prossimi 10 anni popolazione in età lavorativa in Italia diminuirà.

Il futuro dell'occupazione in Italia

Secondo l'analisi dell'Ufficio studi della CGIA, nei prossimi dieci anni la popolazione in età lavorativa in Italia diminuirà di quasi 3 milioni di unità (-7,8%), passando da 37,3 milioni nel 2025 a 34,4 milioni nel 2035.Questa contrazione è attribuita al progressivo invecchiamento della popolazione, con un numero sempre più ridotto di giovani e un consistente gruppo di baby boomer prossimo alla pensione. Il fenomeno colpirà tutte le province italiane, con il Mezzogiorno che subirà le perdite più significative.

Impatti economici e settoriali

Il calo demografico, unito a fattori come instabilità geopolitica, transizione energetica e digitale, potrebbe rallentare il PIL nazionale e aumentare la difficoltà nel reperire giovani lavoratori.

  • Le PMI saranno le più penalizzate, con molte aziende costrette a ridurre gli organici.
  • Le grandi imprese, grazie a salari competitivi e benefit, potrebbero attrarre più facilmente i giovani.
  • Il settore bancario potrebbe essere tra i pochi a beneficiare della situazione, grazie alla maggiore propensione al risparmio della popolazione anziana.

Le regioni più colpite

Il Mezzogiorno sarà l'area più colpita, con la Sardegna che registrerà la maggiore contrazione (-15,1%), seguita da Basilicata (-14,8%), Puglia (-12,7%), Calabria (-12,1%) e Molise (-11,9%).

Al contrario, le regioni meno interessate saranno Trentino-Alto Adige (-3,1%), Lombardia (-2,9%) ed Emilia-Romagna (-2,8%).Un quadro che evidenzia la necessità di strategie efficaci per affrontare il cambiamento demografico e garantire la sostenibilità economica del Paese.

Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.