Dal 7 maggio, il mondo intero rivolgerà lo sguardo al comignolo della Cappella Sistina, da cui usciranno le celebri fumate che segnaleranno l’esito delle votazioni per l’elezione del nuovo Papa.Le votazioni si terranno due volte al giorno: una a fine mattinata e una a fine pomeriggio, fino a quando non verrà eletto il nuovo Pontefice. Le fumate possono essere di due colori:
La prima fumata bianca risale al 1914, quando fu eletto Benedetto XV. In passato, il colore del fumo non era sempre chiaro, causando confusione tra i fedeli. Per questo motivo, dal 2005, la fumata bianca viene accompagnata dal suono delle campane a festa, per rendere inequivocabile l’annuncio.
Dal 1939, le schede elettorali vengono bruciate in una stufa in ghisa, sulla quale sono incise le date dei conclavi in cui è stata utilizzata. Nel 2005, è stata affiancata da una seconda stufa, dedicata esclusivamente alla combustione dei coloranti che determinano il colore del fumo.
Fino al 2005, esisteva anche una fumata gialla, utilizzata come prova per verificare il corretto funzionamento della stufa prima dell’inizio del Conclave. Tuttavia, con l’introduzione di un sistema elettronico di controllo, questa pratica è stata abbandonata.Un rituale antico, che unisce tradizione e tecnologia, pronto a segnare un nuovo capitolo nella storia della Chiesa.
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