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Accise, scatta il riallineamento: gasolio più caro, scende la benzina.

Roma, 15 maggio 2025 – Da questa mattina è entrato in vigore il decreto interministeriale che ridetermina le accise sui carburanti, con effetti immediati sui prezzi alla pompa. Il provvedimento, firmato dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, prevede un riallineamento della tassazione in linea con gli impegni ambientali europei e il quadro della riforma fiscale. L’obiettivo è incentivare una maggiore attenzione verso le soluzioni a minor impatto ambientale e destinare le maggiori entrate a progetti per il trasporto pubblico locale.Le Nuove Cifre e il Loro ImpattoIl decreto stabilisce una variazione di 1,5 centesimi per litro sulle accise:

  • Benzina: L’aliquota scende di 1,5 centesimi, passando da 728,40 a 713,40 euro per mille litri.
  • Gasolio: L’aliquota aumenta di 1,5 centesimi, passando da 617,40 a 632,40 euro per mille litri.

Questo adeguamento si traduce in un immediato beneficio economico per gli automobilisti a benzina, mentre chi guida un veicolo diesel dovrà affrontare un piccolo rincaro. Per stimare l’impatto concreto, si calcola che, considerando un rifornimento standard di 50 litri, il diesel costerà circa 0,915 euro in più, corrispondente a un aumento annuo per famiglia di circa 21,96 euro in caso di due pieno mensili.Un Provvedimento in Un Contesto di Riforma Fiscale e SostenibilitàIl riallineamento delle accise rientra in una più ampia strategia di revisione del sistema fiscale sui carburanti. L’iniziativa, parte integrante delle misure previste dalla Missione 7 del RePowerEU, mira a ridurre l’uso dei combustibili fossili più inquinanti, favorendo l’adozione di soluzioni di mobilità sostenibile. Accrescere il costo del gasolio, infatti, risulta coerente con l’obiettivo di penalizzare le emissioni di gas serra, mentre la riduzione per la benzina offre un sollievo immediato ai consumatori di motorizzazioni tradizionali.Reazioni e Prospettive FutureLe associazioni di consumatori hanno commentato la misura evidenziando come il risparmio per gli automobilisti a benzina possa essere compensato dall’incremento di costi per i diesel, con effetti che a livello nazionale si traducono in numerose decine di milioni di euro. Ad esempio, il Codacons ha calcolato che il rincaro per i veicoli diesel si aggira attorno ai 364 milioni di euro annui, mentre il risparmio per gli automobilisti a benzina può raggiungere i 374,5 milioni di euro all’anno. Dal punto di vista delle politiche pubbliche, le maggiori entrate saranno destinate a finanziare il trasporto pubblico locale, in un’ottica di potenziamento dei servizi e di riduzione dell’impatto ambientale della mobilità urbana.Resta da osservare come il mercato reagirà a questo nuovo assetto: se l’effetto delle modifiche fiscali verrà pienamente assorbito dai prezzi alla pompa o se si assisterà ad ulteriori oscillazioni in funzione della domanda e della dinamica dei costi nel settore energetico. Le autorità, inoltre, hanno annunciato che si terrà in considerazione l’evoluzione del quadro europeo, per eventuali ulteriori riallineamenti futuri.Questa variazione, che segna un importante cambio di rotta nel panorama dei carburanti in Italia, offre spunti interessanti sulle sfide del bilanciamento tra sostenibilità ambientale e oneri fiscali per i consumatori. Mentre chi guida a benzina potrà beneficiare di un immediato risparmio, il rincaro per il diesel rappresenta un richiamo alla necessità di un’evoluzione verso tecnologie meno inquinanti. Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi e di eventuali aggiustamenti in un contesto in cui le dinamiche del mercato e le direttive ambientali continuano a intersecarsi.

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