🧬 Villa Pamphili, il DNA conferma la paternità: Francis Kaufmann è il padre della piccola Andromeda
Roma, 21 luglio 2025
13:55 - È arrivata la conferma ufficiale: Francis Kaufmann, 46 anni, cittadino statunitense, è il padre biologico della piccola Andromeda, la bambina trovata morta insieme alla madre Anastasia Trofimova nel parco di Villa Pamphili lo scorso 7 giugno. A stabilirlo è stato l’esame del DNA disposto dalla Procura di Roma, un tassello cruciale nell’inchiesta sul duplice omicidio che ha scosso la Capitale.
Il test genetico è stato effettuato dopo l’estradizione di Kaufmann dalla Grecia, dove era stato arrestato a Salonicco. Gli investigatori hanno confrontato il suo profilo genetico con quello della bambina e con le tracce biologiche rinvenute sulla scena del crimine, in particolare sul telo che avvolgeva il corpo di Anastasia. Il risultato ha confermato la paternità con certezza scientifica, rafforzando l’impianto accusatorio che vede Kaufmann responsabile della morte della figlia e della compagna.
Oltre alla conferma della paternità, il DNA di Kaufmann è stato individuato anche su reperti chiave, tra cui il sacco nero che copriva Anastasia. Secondo gli inquirenti, il profilo genetico maschile isolato corrisponde per metà a quello della bambina, ulteriore prova del legame biologico e della presenza dell’uomo sulla scena.
Kaufmann è accusato di duplice omicidio aggravato. Secondo l’accusa, avrebbe strangolato Andromeda all’interno del parco e sarebbe coinvolto anche nella morte di Anastasia, sebbene si attendano ancora i risultati degli esami istologici per chiarire le cause del decesso della donna. Durante l’interrogatorio di garanzia, l’uomo ha scelto di non rispondere, avvalendosi della facoltà di silenzio.
L’esame del DNA ha avuto un ruolo determinante non solo per stabilire la paternità, ma anche per ricostruire la dinamica dei fatti. In casi come questo, la genetica diventa uno strumento investigativo essenziale, capace di collegare persone, luoghi e oggetti con precisione scientifica. La Procura di Roma prosegue ora con ulteriori analisi genetiche e forensi per consolidare il quadro probatorio.