Eva Mikula è stata una figura chiave nella cattura della Banda della Uno Bianca, grazie alle sue testimonianze che hanno contribuito all'arresto dei fratelli Savi. Ex compagna di Fabio Savi, Mikula ha vissuto per anni accanto a uno dei principali responsabili della banda, senza inizialmente comprendere la portata delle sue attività criminali.
Nel novembre 1994, quando Fabio Savi fu arrestato in un autogrill lungo l'autostrada Udine-Tarvisio, Mikula fornì agli inquirenti informazioni cruciali sui movimenti, le abitudini e i legami familiari dei membri della banda. Le sue dichiarazioni permisero di collegare i fratelli Savi a una lunga serie di delitti ancora senza colpevoli, trasformando ipotesi frammentarie in prove concrete.
Nata il 18 agosto 1975 a Baia Mare, in Transilvania, Mikula ha vissuto un'infanzia segnata da violenze e abusi. A 14 anni, fuggì di casa e si trasferì a Budapest, dove lavorò come cameriera. Nel 1992, a 16 anni, incontrò Fabio Savi, che la portò in Italia e la introdusse in un contesto di isolamento e paura. Dopo l'arresto della banda, Mikula fu sottoposta a lunghi interrogatori e le sue testimonianze furono determinanti per la ricostruzione della struttura operativa del gruppo.
Negli anni successivi, Mikula ha vissuto tra Italia e Londra, cercando di ricostruirsi una vita. Nel 2025, ha partecipato al programma Belve Crime, dove ha raccontato la sua esperienza e ha dichiarato di aspettarsi scuse dai familiari delle vittime. Tuttavia, la sua richiesta è stata accolta con scetticismo, poiché molti la considerano ancora una figura ambigua. Forse se avrebbe denunciato tempestivamente al primo sentore, probabilmente si sarebbero potute salvare delle vite umane.