L'arresto dei membri della Banda della Uno Bianca avvenne nel novembre 1994, a seguito di un'indagine meticolosa condotta dalla Polizia di Stato. La cattura fu possibile grazie a un intenso lavoro investigativo e alle dichiarazioni di Eva Mikula, compagna di Fabio Savi, che fornì dettagli cruciali sulla banda.
Eva Mikula, giovane ungherese legata sentimentalmente a Fabio Savi, fu determinante per la cattura della banda. Dopo anni di silenzio, decise di contattare un giornalista ungherese, Laszlo Posztobanyi, a cui fornì informazioni sui movimenti e le attività criminali dei fratelli Savi. Inizialmente le sue rivelazioni furono accolte con scetticismo, ma alla fine contribuirono in modo decisivo agli arresti.
L'arresto dei membri della banda pose fine a sette anni di terrore in Emilia-Romagna e nelle Marche, lasciando un bilancio di 24 morti e oltre 100 feriti. Ancora oggi, il caso solleva interrogativi su eventuali complici esterni, possibili depistaggi e documenti scomparsi. Alcuni familiari delle vittime continuano a chiedere la riapertura delle indagini, mentre altre figure chiave della vicenda hanno ottenuto misure alternative alla detenzione.