14:44-16/06/25 Un tragico episodio ha sconvolto l’ospedale di Angera, in provincia di Varese, dove un 91enne ha sparato alla moglie ricoverata nella struttura, per poi togliersi la vita. L’evento, avvenuto intorno a mezzogiorno, ha lasciato sgomenta la comunità locale e ha sollevato interrogativi sulle motivazioni dietro il gesto.
Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo è entrato nell’ospedale con una pistola nascosta, ha raggiunto la stanza della moglie e ha aperto il fuoco, uccidendola sul colpo. Subito dopo, ha rivolto l’arma contro se stesso e si è suicidato. Il personale sanitario, allertato dai rumori degli spari, è accorso immediatamente, ma per la coppia non c’era più nulla da fare.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Gallarate e del reparto di Varese, coordinati dalla Procura, che hanno avviato le indagini per chiarire le cause del gesto. Al momento, gli inquirenti non escludono che si sia trattato di un atto di disperazione, legato alle condizioni di salute della donna. Non sembrano emergere elementi che facciano pensare a una storia di maltrattamenti o violenza pregressa.
L’episodio ha riacceso il dibattito sulla gestione della sofferenza negli anziani, in particolare quando uno dei coniugi si trova in condizioni critiche. La solitudine, la paura della perdita e la difficoltà di affrontare il dolore possono portare a gesti estremi. Questo caso si aggiunge a una serie di episodi simili avvenuti negli ultimi anni, che evidenziano la necessità di un maggiore supporto psicologico e sociale per le persone anziane e le loro famiglie.