15:48-21/06/25 La truffa telefonica dei finti poliziotti o funzionari bancari è una delle frodi più insidiose e in crescita in Italia, soprattutto tra anziani e persone vulnerabili. Ecco un approfondimento completo su come funziona, perché è così efficace e come difendersi.
🎭 Il meccanismo della truffa
- Contatto iniziale: la vittima riceve un SMS o una chiamata da un numero che appare autentico (banca, Polizia, Carabinieri).
- Allarme falso: viene segnalato un presunto problema urgente — ad esempio, un tentativo di furto sul conto, un parente arrestato o un incidente.
- Pressione psicologica: il truffatore, con tono rassicurante ma incalzante, invita a:
- trasferire denaro su un “conto sicuro”
- fornire codici bancari o OTP
- consegnare oggetti di valore a un incaricato
- Spoofing telefonico: usano software per falsificare il numero chiamante, facendo apparire sul display numeri ufficiali di banche o forze dell’ordine.
- Isolamento: in alcuni casi tengono occupata la linea per impedire alla vittima di contattare familiari o la vera Polizia.
🧠 Perché funziona
- Tecnologia sofisticata: lo spoofing rende la truffa credibile.
- Conoscenza dei dati personali: i truffatori spesso conoscono nome, indirizzo o banca della vittima.
- Paura e urgenza: fanno leva su emozioni forti per spingere a decidere in fretta.
🛡️ Come difendersi
- Non fidarti mai di chi ti chiede denaro o dati bancari al telefono.
- Riattacca subito e chiama tu stessa la banca o la Polizia usando numeri ufficiali.
- Non aprire la porta a sconosciuti che si presentano per “ritirare” soldi o oggetti.
- Segnala l’accaduto al 112 o alla Polizia Postale.
- Diffida anche degli SMS: se contengono link o numeri da chiamare, non cliccare e non rispondere.
📌 Cosa dice la Polizia di Stato
“Le Forze dell’Ordine non chiedono mai denaro per telefono, né per liberare parenti, né per bloccare conti o pacchi”.