18:35-10/07/25 Una giornata di sole, una giovane donna che si reca al lavoro, e un SUV che non si ferma. Così è iniziata una tragedia che ha scosso non solo la comunità di Porto Cervo, ma ha sollevato interrogativi che vanno ben oltre l’incidente stesso.
Martedì 8 luglio, verso le 13:30, Gaia Costa, 24 anni, è stata investita e uccisa mentre attraversava sulle strisce pedonali lungo via Aga Khan, nel cuore di Porto Cervo. Secondo le prime ricostruzioni, alla guida del veicolo — un SUV di lusso — c’era Vivian Spohr, manager tedesca e moglie di Carsten Spohr, l’amministratore delegato della compagnia aerea Lufthansa. La donna era in vacanza in Sardegna insieme alla figlia.L’impatto è stato devastante: Gaia è stata sbalzata a diversi metri di distanza. I soccorritori hanno tentato di rianimarla per oltre venti minuti, ma il trauma cranico riportato è stato fatale. Subito dopo, la conducente si è fermata e ha collaborato con le autorità. I test per alcol e sostanze stupefacenti sono risultati negativi.
Vivian Spohr è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale. L’auto è stata sottoposta a sequestro, e le indagini proseguono: particolare rilievo è dato all’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza e alle testimonianze raccolte sul posto. Secondo alcune fonti, potrebbe emergere un quadro più ampio sul contesto della guida e sulla velocità del mezzo.Dopo l’incidente, la Spohr è rientrata in Germania. Lufthansa ha rilasciato una breve dichiarazione: “Si tratta di una questione privata, sulla quale non intendiamo commentare”.
La morte di Gaia ha generato commozione e rabbia tra gli abitanti di Tempio Pausania e della Costa Smeralda. Amici e colleghi la descrivono come una ragazza solare, educata, con una forte passione per la moda e la fotografia. I funerali si terranno nei prossimi giorni e si prevede una grande partecipazione.Molti cittadini si chiedono se la crescente presenza di turisti abbienti e veicoli ad alta cilindrata abbia modificato la percezione del rispetto delle regole nella zona. “Non si può guidare come se non ci fossero altri esseri umani attorno”, ha detto un residente in un’intervista a una rete locale.
Sui social media, l’indignazione è crescente. Numerosi utenti hanno espresso il timore che la notorietà della conducente possa influenzare l’esito delle indagini. Altri domandano maggiori controlli sulle strade della Costa Smeralda, soprattutto nel periodo estivo.Anche rappresentanti delle istituzioni locali hanno espresso cordoglio e la volontà di rafforzare la sicurezza stradale, con interventi infrastrutturali e campagne di sensibilizzazione. Il sindaco di Arzachena ha dichiarato: “La nostra comunità è ferita. Non possiamo permettere che una giovane vita venga spezzata in questo modo”.
Questo drammatico episodio apre una riflessione non solo sul rispetto del codice stradale, ma anche sul rapporto tra turismo di lusso e vivibilità dei territori. Mentre Porto Cervo attrae ogni anno migliaia di visitatori facoltosi, la popolazione locale rischia di rimanere ai margini, anche in termini di sicurezza.C’è chi propone una revisione del piano traffico, chi invoca limiti di velocità più rigidi, e chi sottolinea la necessità di un equilibrio più etico tra ospitalità turistica e rispetto per chi in quei luoghi ci vive ogni giorno.