16:45-24/06/25 La vicenda dei due anziani torinesi che hanno chiesto aiuto ai carabinieri perché “avevano il frigo vuoto” è diventata un simbolo di solidarietà concreta e di come le istituzioni possano intervenire anche nei gesti più semplici ma fondamentali della quotidianità.
La mattina del 23 giugno 2025, una coppia di novantenni ha contattato la Centrale Operativa dei Carabinieri di Torino: debilitati dal caldo e da problemi di salute, non riuscivano più a uscire di casa per fare la spesa. Non avevano parenti vicini né vicini di casa su cui contare. La loro richiesta non era drammatica, ma urgente: “Abbiamo il frigo vuoto, potete aiutarci?”.
Senza esitare, una pattuglia di carabinieri motociclisti è partita con una piccola spesa: beni di prima necessità e una cassa d’acqua, fondamentale in vista dell’ondata di caldo. Ma non si sono limitati alla consegna: si sono fermati, hanno parlato con i due anziani, si sono accertati delle loro condizioni di salute e hanno offerto ascolto e presenza umana.
I due coniugi hanno ringraziato con parole semplici ma commosse. Non solo per il cibo, ma per la sensazione di non essere soli. In un momento in cui la solitudine può diventare un’emergenza silenziosa, l’intervento dei carabinieri ha rappresentato un balsamo emotivo, oltre che un aiuto pratico.
Questo episodio dimostra come l’Arma dei Carabinieri non sia solo presidio di sicurezza, ma anche presenza civica e sociale, capace di intercettare fragilità invisibili. In un’Italia che invecchia, dove oltre il 30% degli over 75 vive da solo, gesti come questo diventano azioni di prossimità essenziali.