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Tarquinia, uomo dichiarato morto si risveglia dopo 30 minuti

13:07-20/07/25 Tarquinia, Marina Velca. Una vicenda al confine tra medicina e miracolo ha sconvolto la tranquilla serata di venerdì nella località balneare di Marina Velca, frazione residenziale di Tarquinia. Un uomo di 78 anni, di origine libica, è stato dichiarato clinicamente morto dopo due arresti cardiaci consecutivi, ma si è risvegliato improvvisamente circa 30 minuti dopo, mentre si trovava nell’ambulanza in attesa del carro funebre.

🩺 La sequenza degli eventi

Secondo quanto riportato dai sanitari del 118, l’uomo ha accusato un grave malore nella sua abitazione. Dopo ripetuti tentativi di rianimazione, il personale medico ha constatato il decesso e ha disposto il rientro dell’eliambulanza Pegaso. Tuttavia, mentre si trovava nell’ambulanza, il suo cuore ha ripreso a battere e l’uomo ha riaperto gli occhi, chiedendo delle figlie.

🧬 La spiegazione medica

I medici parlano di un rarissimo fenomeno noto come “Sindrome di Lazzaro”, una rianimazione spontanea delle funzioni vitali dopo un arresto cardiaco, senza ulteriori manovre salvavita. Sebbene la scienza abbia documentato casi simili, la frequenza è estremamente bassa e le cause non sono ancora del tutto comprese.

🐕 Un episodio collaterale

Durante i soccorsi, un carabiniere è stato aggredito dal cane dell’uomo, mentre il servizio veterinario tentava di catturarlo per affidarlo temporaneamente. Anche il militare è stato ricoverato in ospedale.

🏥 Le condizioni attuali

L’uomo è ora ricoverato in ospedale per accertamenti. Le sue condizioni sono stabili, ma resta sotto osservazione per monitorare eventuali complicazioni. La famiglia, ancora sotto shock, ha espresso gratitudine per il lavoro dei soccorritori e spera in una pronta guarigione.

🔍 Riflessioni e implicazioni

Questo episodio solleva interrogativi sulla definizione clinica della morte, sui limiti della medicina d’urgenza e sull’importanza di protocolli rigorosi nella gestione dei casi di arresto cardiaco. La comunità medica potrebbe dover rivedere alcune procedure per evitare diagnosi premature.Una storia che sembra uscita da un romanzo, ma che ci ricorda quanto il corpo umano possa ancora sorprenderci. 

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