📰 San Donà, body cam in corsia per proteggere medici e infermieri: l’Ulss 4 avvia la sperimentazione
18:29-20/07/25 Una svolta tecnologica e culturale arriva nei Pronto Soccorso di San Donà di Piave e Portogruaro, dove l’Ulss 4 Veneto Orientale ha avviato un progetto sperimentale per dotare il personale sanitario di body cam indossabili. L’iniziativa, presentata ufficialmente dopo l’annuncio del presidente della Regione Luca Zaia, nasce per contrastare le aggressioni verbali e fisiche ai danni di medici e infermieri, sempre più frequenti nei reparti di emergenza.
Le videocamere, piccole e leggere, vengono indossate da medici e infermieri nelle aree di triage e accettazione. Il loro utilizzo è regolato da un protocollo aziendale che prevede:
Il personale dei Pronto Soccorso è tra i più esposti a episodi di violenza. Secondo i dati forniti dal direttore generale dell’Ulss 4, Mauro Filippi:
Le body cam sono solo una parte di un piano più ampio adottato dall’Ulss 4 per tutelare il personale sanitario. Il piano include:
La direttrice del Pronto Soccorso di San Donà, Angela Beltrame, ha sottolineato:
“Il personale è consapevole di essere tra i più esposti. Le body cam non sono solo uno strumento di documentazione, ma anche un deterrente: sapere di essere ripresi spesso basta a placare comportamenti violenti”
Durante la presentazione ufficiale, è stata effettuata una simulazione pratica di aggressione, per mostrare come il dispositivo possa essere attivato e come le immagini possano contribuire alla ricostruzione dell’evento.
L’introduzione delle body cam rappresenta una risposta concreta a un problema diffuso. L’obiettivo è creare un clima di rispetto e sicurezza, tutelando chi ogni giorno lavora in prima linea per la salute dei cittadini.