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Neonato seviziato dal papà, «Voleva renderlo disabile per avere sussidi». Al piccolo fu amputata la lingua

Il caso del neonato seviziato dal padre ha portato a un'indagine approfondita da parte della Procura di Padova, che sta valutando le aggravanti per il rinvio a giudizio dell'indagato. Il padre, un 22enne residente a Camisano Vicentino, è accusato di maltrattamenti e lesioni aggravate, con l'ipotesi che abbia inflitto danni irreversibili al figlio per ottenere sussidi economici.

Dinamica dei fatti

Le sevizie sarebbero iniziate a luglio 2024, quando il bambino, di appena otto settimane, è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale San Bortolo di Vicenza per difficoltà respiratorie e problemi digestivi. Nonostante le cure, le sue condizioni sono peggiorate, portando al trasferimento presso la Terapia Intensiva Neonatale dell'ospedale di Padova. I medici, insospettiti dall'aggravarsi delle lesioni senza una causa apparente, hanno segnalato il caso alle autorità.

Indagini e prove raccolte

Grazie alle telecamere installate nella stanza del neonato, gli inquirenti hanno documentato le sevizie inflitte dal padre durante le visite. Il bambino ha riportato lesioni gravi alla faringe, lingua, tonsille e trachea, oltre a danni agli organi interni, tra cui fegato e reni. Secondo la perizia medico-legale, alcune lesioni sono irreversibili, rendendo necessario un intervento chirurgico invasivo.

Aspetti giuridici

L'indagato è stato arrestato e interrogato dal giudice per le indagini preliminari, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. La Procura di Padova sta ora preparando la richiesta di rinvio a giudizio, valutando l'eventuale aggravante della crudeltà. Il direttore generale dell'Azienda ospedaliera, Giuseppe Dal Ben, ha dichiarato che il personale medico ha collaborato con la polizia per raccogliere prove decisive.

Prossimi sviluppi

Il bambino è ancora ricoverato e sta seguendo un percorso riabilitativo, ma le conseguenze delle sevizie potrebbero compromettere la sua qualità di vita. La madre, una 20enne della Bassa Padovana, ha dichiarato di essere estranea ai fatti, affermando di non aver mai sospettato nulla. Gli inquirenti stanno ora approfondendo il movente economico, ipotizzando che il padre volesse ottenere un assegno di invalidità per il figlio.


ilcostoumano.com Questi sono aspetti che ci toccano tantissimo. Speriamo che giustizia funziona come dovrebbe e che il ''Caro'' papà se così fosse,venga condannato. Chi li desidera accidenti non può averli e chi li ha purtroppo..

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